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Il moscardino all’Oasi WWF Calanchi di Atri

Con la crema di nocciole, per un pelo… la Riserva dei Calanchi di Atri si arricchisce di una nuova specie, il Moscardino. Per un pelo, è proprio il caso di dirlo, e grazie a tanta crema di nocciole…

Con la crema di nocciole, per un pelo… la Riserva dei Calanchi di Atri si arricchisce di una nuova specie, il Moscardino.

Per un pelo, è proprio il caso di dirlo, e grazie a tanta crema di nocciole la Riserva dei Calanchi di Atri ha documentato la presenza nell’area protetta di una specie, il Moscardino (Muscardinus Avellanarius), un piccolo mammifero della famiglia dei ghiri tutelato a livello comunitario.
 
La sua presenza è stata accertata nell’ambito di una ricerca condotta nella Riserva dalla faunista Alessia Ferretti, che si è avvalsa di un particolare metodo d’indagine indiretta, non invasiva per gli animali.

37 trappole, denominate hair-tubes, sono state collocate in vari punti all’interno dell’area protetta.
Esse consistono in tubi di plastica di 20 cm di lunghezza e 4 di diametro al cui interno sono state applicate strisce di biadesivo, volte a catturare il pelo al passaggio dell’animale, attirato dal suo cibo preferito: la crema di nocciole (senza zucchero)!

Il pelo è stato successivamente analizzato nella sua struttura cellulare al microscopio ed ha permesso di rilevare l’effettiva presenza del mammifero in Oasi.
 
Il moscardino è uno tra i più piccoli mammiferi presenti in Italia e il più piccolo appartenente alla famiglia dei Gliridi, inserito tra le specie tutelate dalla Direttiva Habitat (92/43/CE).

Si tratta di un roditore che vive quasi esclusivamente in zone boschive, dove sfrutta le lunghe dita prensili per spostarsi ed arrampicarsi tra i rami degli alberi e degli arbusti, evitando così, il contatto con il suolo. Le sue dimensioni sono assai ridotte (circa 10 cm), la sua pelliccia è color arancione e ha una folta coda e grandi occhi neri che lo rendono oltre che inconfondibile, anche simpatico e tenero. Nella notte si muove alla ricerca di cibo per poi tornare al nido prima dell’alba e dormire di giorno.

Durante i mesi primaverili ed estivi, maschio e femmina restano insieme solo per la fase di accoppiamento, separandosi dopo qualche giorno. La gestazione dura tre settimane circa e si conclude con la nascita di 4-5 piccoli, nudi e ciechi.

Le abitudini alimentari del moscardino sono molto particolari, infatti, la sua dieta è costituita in larga misura da frutti (principalmente noci, semi e bacche), fiori (ricchi di nettare e polline) e, solo in mancanza di questi, anche da insetti.

La tutela della fauna è fondamentale per l’Unione europea, a tal punto da meritare una direttiva specifica, la cosiddetta Direttiva Habitat, che elenca tutte le specie in declino che necessitano di protezione. L’individuazione e la tutela delle specie presenti in Direttiva sarà necessaria nel momento in cui le Riserve Naturali presenti all’interno dei Siti di Interesse Comunitario (SIC) passeranno dall’attuale gestione regionale o statale dei fondi, ad una gestione direttamente europea. L’Europa, infatti, chiederà un quadro delle specie protette nelle riserve naturali e premierà quelle che non solo riusciranno a tutelarle, ma anche a incrementarne le popolazioni.

Il moscardino è in forte regresso in diverse regioni per via della scomparsa delle zone boschive e della pressione antropica, mentre, per la nostra Riserva, esso costituisce sia un elemento faunistico di pregio sia un indicatore di un buon grado di biodiversità vegetale, seppur con un limitato numero di estensioni boschive.

La ricerca scientifica per la nostra Oasi si rivela fondamentale ogni qualvolta apporti nuove conoscenze che contribuiscono sia ad accrescere la significatività della presenza di un’area protetta che a portare nuove conoscenze ai progetti di educazione ambientale svolti annualmente dall’Oasi nelle scuole.
 

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