Un inedito panda con il berretto da marinaio ha accolto oggi, al molo Beverello di Napoli, ospiti e visitatori dell’Amerigo Vespucci, la celebre Nave Scuola della Marina Militare che dal 1931 solca i mari di tutto il mondo e che in questi giorni ha inaugurato la campagna di sensibilizzazione “Il mare deve vivere” voluta dal WWF e dalla Marina Militare, a 35 anni dalla storica collaborazione che li vide per la prima volta insieme. Per tutta l’estate le Navi Scuola Vespucci e Palinuro, insieme agli esperti del WWF, toccheranno i principali porti italiani – Civitavecchia, Napoli, Livorno, Taranto, Crotone, Trieste e Venezia – per svelare a migliaia di visitatori e agli Allievi delle Scuole Navali a bordo, le meraviglie del nostro mare, le sue minacce e le azioni necessarie per viverlo nel rispetto delle sue straordinarie ricchezze naturali, garantendo un Mediterraneo di Qualità oggi e per le generazioni future.
Alla presentazione dell’iniziativa, oggi a Napoli sul cassero del Vespucci, insieme al comandante della nave capitano di vascello Curzio Pacifici, c’erano anche Fulco Pratesi, fondatore e presidente onorario del WWF Italia, Silvano Focardi, noto ecologo e legale rappresentante della stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli e, per la gioia dei fan, il campione olimpico di nuoto Massimiliano Rosolino, amico del WWF e simbolo “made in Italy” del rapporto tra uomo e acqua.
“E’ un onore essere di nuovo a bordo di una nave simbolo come l’Amerigo Vespucci, che dopo trentacinque anni salpa ancora insieme al WWF per diffondere i valori di un mare protetto e rispettato e insegnare al grande pubblico ad amare le preziose specie, balene, delfini, tartarughe marine e perfino gli squali, che lo popolano – ha detto Fulco Pratesi, fondatore e presidente onorario del WWF Italia che ha dato il via alla mattinata.
“L’Amerigo Vespucci – ha detto il Capitano di Vascello Curzio Pacifici -, nave simbolo della Marina, la più bella del mondo, rappresenta la tradizione della nostra Forza Armata per il ruolo che riveste nella formazione, storicamente degli Ufficiali e dei marinai e marinaie, e oggi, con questa iniziativa al fianco del WWF, anche delle nuove generazioni al rispetto del mare e dell’ambiente. Azione concreta in cui la Marina Militare è impegnata nell’ambito delle sue funzioni a sostegno del Paese”.
“In trentacinque anni di azione WWF, insieme a tante realtà impegnate per la tutela del mare, abbiamo ottenuto un sistema di aree marine protette, abbiamo scongiurato il collasso del tonno rosso, abbiamo sensibilizzato i cittadini a un consumo sostenibile di pesce e risorse ittiche – ha detto Adriano Paolella, direttore generale del WWF Italia – Ma le sfide aperte sono ancora tante, dalla pesca illegale, allo spettro delle trivelle, alla plastica che galleggia in superficie, che minacciano tanto la salute del mare quanto gli equilibri, anche sociali ed economici, che da essa dipendono. Solo con forti alleati, a tutti i livelli della società, potremo davvero ottenere un Mediterraneo di Qualità.”
Nel 1978 “Il mare deve vivere”, che vide anche l’edizione limitata di speciali francobolli, raggiunse importanti risultati concreti per il nostro mare: il divieto di caccia ai delfini e a tutti gli altri cetacei, il divieto di caccia a tutti gli uccelli marini, il divieto di pesca dello storione e delle tartarughe marine, il divieto di uso dell’autorespiratore nella pesca subacquea e delle reti per la pesca sportiva.
Oggi si riparte per portare i valori del mare nei principali porti italiani. In questi giorni gli esperti WWF sono stati a bordo del Vespucci nei porti di Civitavecchia e Napoli, mentre il 29 giugno, presso il porto di Livorno, vedrà l’incontro tra la Nave Scuola e la barca a vela dei campi estivi WWF. Sarà poi la volta di Nave Palinuro in Adriatico, che salperà da Taranto il 29 luglio, portando la campagna nei porti di Crotone (2-4 agosto), Trieste (23-27 agosto), Venezia (29 agosto-2 settembre). Tra le attività a bordo, lezioni interattive di biologia marina e fruizione sostenibile del mare, avvistamento cetacei in navigazione e, per tutti i visitatori, la mostra WWF sulle tartarughe marine.
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IL MEDITERRANEO IN NUMERI, TRA SPECIE E MINACCE
Con i suoi 2,5 milioni kmq e una profondità massima di poco più di 5000 metri, il Mediterraneo non è certo un gigante. Ma sebbene occupi solo lo 0,82% degli oceani mondiali, ospita il 7,5% di tutte le specie marine conosciute (di cui un quarto sono endemiche, ovvero vivono solo qui): 1.300 specie di alghe, 6.500 specie di invertebrati e 8.500 specie marine macroscopiche, inclusi squali, mobule, dieci specie di cetacei tra cui la balenottera comune, risorse fondamentali per la pesca come tonni, pesci spada, acciughe e naselli, e poi tartarughe marine, che depongono le uova anche su alcune delle spiagge italiane, barriere coralline nelle acque profonde di Santa Maria di Leuca e nell’Egeo meridionale, e perfino la foca monaca, uno dei mammiferi più rari al mondo.
Ma questo delicato intreccio di biodiversità, strettamente connesso ai valori della nostra cultura e alla nostra economia, è minato da attività umane insidiose. Il Mediterraneo è una delle vie d’acqua più trafficate del mondo: passa da qui il 15% del traffico marittimo globale, con 300 porti e circa 220.000 navi di stazza superiore a 100 tonnellate in transito ogni anno, che sono tra le principali cause di mortalità dei cetacei per collisioni accidentali e scaricano un totale di circa 250.000 tonnellate di olio e analoghe sostanze inquinanti. Sul Mediterraneo incombono decine di trivellazioni petrolifere. Il 92% degli stock ittici è sovrasfruttato da metodi di pesca illegali o distruttivi. Tra Italia, Spagna e Francia galleggiano 500 tonnellate di plastica. Il cambiamento climatico ha favorito la sopravvivenza di 1300 specie esotiche invasive. Mentre lungo le coste, la popolazione dei 21 paesi rivieraschi è passata da 285 milioni nel 1970 a 427 milioni nel 2000 e procede verso i 524 milioni stimati entro il 2025, con tassi di urbanizzazione costiera che potranno incrementare dal 64,3% del 2000 al 72,4% nel 2025. Ogni anno 220 milioni di persone vanno in vacanza nel Mediterraneo. Meno dell’1% di questo mare è protetto.
IL MANIFESTO WWF PER UN MEDITERRANEO DI QUALITA’
Per spiegare il valore del Mediterraneo e coinvolgere tutti i livelli della società nella sua tutela, il WWF ha stilato il Manifesto per un Mediterraneo di Qualità ed è ogni giorno in azione per realizzarlo. Un Mediterraneo di Qualità Ha acque senza rifiuti – Ha navi “attente” che non colpiscono i cetacei – Ha relitti tristi o affascinanti ma non velenosi – Ha aree marine protette che funzionano – Ha una pesca sostenibile – Ha coste rocciose, spiagge, scogli e falesie, e non una colata di cemento legale o abusivo – Ha turisti responsabili e non calca umana – Ha biodiversità in espansione, rigogliosa, viva e vegeta – Ha tartarughe libere di nuotare che non rischiano la vita per la pesca accidentale.