E’ stato fotografato in Vietnam per la prima volta in questo secolo il saola – o pseudorice – uno dei mammiferi più rari e minacciati del pianeta. L’enigmatica specie è stata catturata nelle montagne Annamite centrali da una fototrappola del WWF e del Dipartimento della Protezione Forestale del Governo vietnamita a settembre.
“Quando il nostro team ha visto le foto non poteva credere a quello che stava vedendo. Sono le foto di animali selvatici più importanti degli ultimi dieci anni e per questo tra gli ambientalisti c’è moltissimo entusiasmo” ha detto Isabella Pratesi, Direttore Conservazione del WWF Italia. “E’ una scoperta mozzafiato e rinnova la speranza per il recupero della specie”.
Il saola ricorda un’antilope, ed è soprannominato unicorno asiatico perché si vede molto di rado: in realtà ha due corna parallele, con le estremità taglienti, che possono raggiungere i 50 centimetri di lunghezza. L’ultimo avvistamento di un saola in natura risale al 1999 da una fototrappola nel Laos. Nel 2010, gli abitanti dei villaggi in Bolikhamxay ne avevano catturato un esemplare, ma l’animale è morto poco dopo la cattura senza lasciare agli scienziati il tempo di fare le dovute ricerche.
“In Vietnam, l’ultimo avvistamento di un saola in natura risale al 1998” ha detto Dang Dinh Nguyen, Vice Capo del Dipartimento di Protezione forestale di Quang Nam e Direttore della Riserva Naturale di Saola di Quang Nam. “Questo è un momento storico per gli sforzi del Vietnam per proteggere la sua straordinaria biodiversità ed è la prova dell’efficacia degli sforzi di conservazione nel difficile habitat di questo meraviglioso erbivoro”.
Nella zona in cui il saola è stato fotografato, il programma del WWF dedicato alla conservazione delle foreste e della biodiversità, ha portato avanti un nuovo modello di lotta al bracconaggio che prevede che le guardie forestali vengano reclutate direttamente dalle comunità locali e co-gestite dal WWF e dal governo vietnamita. Il principale obiettivo di queste guardie è rimuovere le trappole dei bracconieri e contrastare la caccia illegale che minacciano la sopravvivenza della popolazione di saola.
“I saola rimangono intrappolati nelle reti messe dai cacciatori per la cattura di altri animali, come cervi ed uccelli, destinati in gran parte al commercio illegale di fauna selvatica” ha detto Isabella Pratesi. “Dal 2011, le pattuglie delle guardie forestali nella zona dove è presente il WWF hanno rimosso oltre 30.000 trappole e distrutto più di 600 accampamenti illegali di bracconieri”. La conferma fotografica della presenza del saola in quest’area è una dimostrazione che gli sforzi delle nostre guardie appassionate e instancabili (reclutate presso le comunità locali) stanno dando buoni risultati”.
Lo pseudorice è stato scoperto solo nel 1992 da un team congiunto composto dal Ministero delle Foreste del Vietnam (ora Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale) e dal WWF, scoperta che ha spinto l’organizzazione internazionale a mettere in salvo le foreste di Vu Quang al confine tra Vietnam e Laos. In quell’occasione, fu rinvenuto in casa di un cacciatore un teschio con insolite corna e fu subito chiaro che si trattava di qualcosa di straordinario. Si è trattato del ritrovamento del più grande mammifero negli ultimi 50 anni nonché di una delle scoperte di specie più spettacolari del 20° secolo.
Il WWF sta aiutando le comunità che vivono intorno alla Riserva Naturale del saola a trovare fonti alternative di sostentamento, garantendo un reddito sostenibile agli abitanti dei villaggi e riducendo il fenomeno del bracconaggio. Questo lavoro è coadiuvato dalle forze dell’ordine e renderà le attività di protezione più efficaci, aiutando la fauna selvatica di tutto il territorio delle Annamiti Centrali.