Le Oasi del WWF hanno da sempre svolto un ruolo centrale nella tutela della biodiversità in ogni angolo d’Italia: hanno dato un contributo fondamentale per la tutela di luoghi e ecosistemi, flora e fauna; hanno introdotto milioni di adulti e bambini alla conoscenza della natura; hanno stimolato la ricerca scientifica; hanno fornito esempi di gestione sostenibile delle risorse e dell’ambiente; ma soprattutto, hanno contribuito a salvare tantissime specie in via di estinzione.
L’Oasi di Monte Arcosu, in Sardegna, è stata determinante per salvare il cervo sardo,negli anni ’80 erano circa 200 gli individui in tutta la regione, oggi sono migliaia. L’Oasi dei Ghirardi ha rappresentato una delle aree di ricolonizzazione per il lupo, svolgendo un ruolo fondamentale per la ripresa della specie nell’Appennino settentrionale e sulle Alpi occidentali. In Toscana, la cicogna bianca è tornata a nidificare nell’Oasi di Bolgheri, metre nell’Oasi di Orbetello sono tornati a nidifcare con successo i falchi pescatori, specie in grande difficoltà nel Mediterraneo. L’Oasi Gole del Sagittario è invece un corridoio naturale, fondamentale per l’espansione dell’orso bruno marsicano al di fuori del suo areale. Sono tante poi le Oasi che hanno dato rifugio agli ultimi nuclei di lontra sopravvissuti in Italia, tre esse le Oasi di Vulci, Burano, Persano, Lago di San Giuliano, Gole di Felitto, Grotte del Bussento, Bosco di Policoro.
Ancora oggi le Oasi del WWF sono fondamentali per la conservazione della biodiversità in Italia. Oggi ricordiamo il loro ruolo, festeggiando la Giornata delle Oasi.
Dal nord al sud d’Italia tutte le Oasi WWF saranno oggi aperte gratuitamente al pubblico con tantissime inziative in programma: dalle visite guidate, ai laboratori per bambini, dalla liberazione di animali selvatici curati nei CRAS alle iniziative di citizen science.