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ILVA conflitto di interesse quanto mai attuale

Il WWF invita il Governo a non guardare al dito ma alla luna, visto che appare ridicolo che il Commissario governativo Enrico Bondi abbia ritenuto di trasmettere, per superficialità o sottovalutazione dei contenuti, facendo solo da passacarte a…

Il WWF invita il Governo a non guardare al dito ma alla luna, visto che appare ridicolo che il Commissario governativo Enrico Bondi abbia ritenuto di trasmettere, per superficialità o sottovalutazione dei contenuti, facendo solo da passacarte a Regione e ARPA Puglia uno studio negazionista sugli effetti sanitari dell’inquinamento dell’ILVA di Taranto. Il WWF denuncia che il conflitto di interessi non risulta essere cosa del passato ma ancora del tutto attuale perché di fatto Bondi si può considerare ancora formalmente amministratore delegato dell’ILVA.

L’associazione ambientalista fa notare che Bondi ha sì presentato le sue dimissioni il 25 maggio scorso, senza però che l’assemblea dei soci di ILVA si sia mai riunita, come previsto, il 5 giugno, per accoglierle. Il che porta a ritenere che Enrico Bondi, nominato commissario governativo straordinario il 4 giugno scorso per effetto dello stesso decreto legge 61/2013 cha ha sospeso i poteri dell’assemblea dei soci sia ancora formalmente AD di ILVA visto che le sue dimissioni risultano essere anch’esse sospese.

E non vorremmo che il Governo avesse garantito una sorta di lodo Bondi basato sul principio della sliding door (porta girevole), per cui finito il ruolo commissariale, Bondi possa comodamente tornare al suo ruolo in azienda. Il Governo deve chiarire se questo è il patto con ILVA e se un conflitto di interessi di tal fatta può essere tollerato.” Osserva il presidente facente funzione del WWF Italia, Dante Caserta

Il WWF ricorda che quando Bondi svolgeva pienamente il suo ruolo di AD dell’ILVA, a quanto risulta dalle rilevazioni dell’ARPA, l’Autorizzazione Integrata Ambientale continuava a non essere rispettata e che in questo ruolo, quale rappresentante legale dell’azienda, ha firmato il ricorso al tribunale del riesame contro il sequestro degli impianti il ché comunque lo fa ritenere certamente non come “parte terza” in questa vicenda.

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