Nello stomaco di un capodoglio trovato morto su una spiaggia in Indonesia sono stati trovati quasi sei chili di plastica.
A comunicarlo è stato un funzionario del parco nazionale Wakatobi, sull’isola di Sulawesi, dopo il ritrovamento avvenuto ieri sera.
Il cetaceo, lungo 9,5 metri, aveva ingerito una massa di plastica composta da 115 bicchieri, quattro bottiglie, 25 sacchetti di nylon e persino due sandali infradito, oltre a centinaia di altri pezzi di plastica.
Dwi Suprati, una coordinatrice locale del WWF Indonesia, ha spiegato che non è possibile determinare se la morte del capodoglio sia stata dovuta alla plastica o no, dato lo stato di decomposizione della carcassa, ma il capodoglio è una delle specie più a rischio impatto con le reti e i rifiuti plastici la presenza di plastica nello stomaco degli animali marini rappresenta sempre più un gravissimo rischio per la loro sopravvivenza.
Un episodio simile era avvenuto a giugno scorso in Thailandia, dove una balena era stata trovata morta con centinaia di sacchetti di plastica nello stomaco.
Proprio quest’anno uno studio apparso quest’anno nei prestigiosi “Proceedings of the National Academy of Sciences” (PNAS), ha dimostrato la drammatica situazione dell’inquinamento di plastica che abbiamo prodotto a livello mondiale.
La produzione mondiale di plastica è passata dai 15 milioni del 1964 agli oltre 310 milioni attuali. Ogni anno almeno 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani del mondo e, ad oggi, si stima che via siano più di 150 milioni di tonnellate di plastica negli oceani.
Il Sud-est asiatico, poi, è una delle regioni al mondo maggiormente responsabili della presenza di plastica nel mare. Secondo la rivista Science, in uno studio pubblicato lo scorso gennaio, l’Indonesia e’ il Paese che dopo la Cina inquina di piu’ gli oceani con rifiuti di plastica.