Inizia oggi, a Città del Capo in Sud Africa, la 23° riunione annuale della International Commission for the Conservation of Atlantic Tunas ICCAT , il WWF chiede di garantire che vengano fatti i massimi sforzi per sostenere la conservazione del tonno rosso e degli squali e invita l’ICCAT a mantenere i prelievi fermi ai livelli concordati lo scorso anno.
L’anno scorso si è registrato un forte progresso sullo stock di tonno rosso dell’Atlantico orientale e del Mediterraneo, quando i decisori politici hanno concordato per la prima volta una quota annuale basata su una valutazione scientifica effettuata nel 2012, poiché non state realizzate nuove valutazioni degli stock quest’anno. Per questo motivo, Il comitato scientifico dell’ICCAT (SCRS) sconsiglia qualsiasi modifica sostanziale della quota attuale e osserva nello specifico che il mantenimento dei livelli concordati l’anno scorso (13.400 tonnellate) consentirebbe allo stock di riprendersi completamente entro il 2022.
“Qualsiasi aumento irresponsabile quest’anno delle quote di tonno rosso per l’Atlantico orientale e il Mediterraneo dalla Commissione internazionale della conservazione dei tunnidi dell’Atlantico (ICCAT), potrebbe mettere a rischio la tempestiva ripresa della specie . Il WWF invita l’ICCAT a non aumentare le quote di tonno fino fin quando non emergano i risultati di una nuova valutazione scientifica – l’aumento delle quote può essere assolutamente fatto senza confrontarsi con la comunità scientifica”, ha dichiarato Marco Costantini, Responsabile Mare del WWF Italia. La pesca eccessiva ha infatti ridotto questo magnifico nuotatore ai minimi termini.
“L’Italia è passata da paese con una delle maggiori attività di pesca illegale di tonno rosso a paese virtuoso. Ora per mantenere questo status non si può chiedere un incremento dello quota di pescato. Pescare rispettando la quota e i dati scientifici a disposizione è il miglior modo per garantire all’Italia quella autorevolezza e serietà che tanto ci serve nel contesto europeo.” prosegue Costantini.
Il WWF chiede con fermezza all’ICCAT di vietare l’asportazione e vendita delle pinne di squalo. Dopo anni di trattative e pressioni da parte di cittadini di tutto il mondo contro questa pratica crudele, una proposta per vietare l’asportazione delle pinne di squalo verrà finalmente discussa quest’anno all’ICCAT con il sostegno delle nazioni con il livello di pesca maggiore. Il WWF chiede con forza il sostegno dell’ICCAT in considerazione del divieto di questa pratica ottenuto anche da parte dell’UE.
Per spiegare il valore del Mediterraneo e coinvolgere tutti i livelli della società nella sua tutela, il WWF ha stilato il Manifesto per un Mediterraneo di Qualità .