E’ infamante l’accusa di vendita e traffico illecito di animali, riportata dall’articolo de La Nazione del 21 marzo e ripreso da alcuni media, rispetto alla finalità e alle rigorose procedure previste dal Centro di recupero Animali di WWF a Semproniano (Grosseto), così come non rientra tra le finalità del Centro la riproduzione degli animali. Il WWF respinge tutte le accuse ed è sereno rispetto alle ispezioni operate dal Corpo Forestale dello Stato presso il Centro di Semproniano e la sede nazionale di Roma, che si sono svolte in questi giorni in un clima di totale collaborazione che da sempre contraddistingue i rapporti tra il CFS ed il WWF.
Il WWF e i collaboratori del Centro di Recupero, hanno sempre operato nella massima trasparenza, informando le Autorità competenti e, nello stesso spirito, si sono messi a completa disposizione della Magistratura, confidando nel suo operato. Al tempo stesso il WWF non sottovaluta l’episodio di denuncia, che dalla stampa risulta essere anonima, e che ad avviso dell’Associazione va letto alla luce del ruolo che questo Centro e l’intero WWF svolge da anni come presidio contro il traffico illegale e bracconaggio di animali selvatici ed esotici.
Rispetto a quanto pubblicato da La Nazione il 21 marzo 2013 l’articolo contiene informazioni che ledono l’immagine e la reputazione della nostra Associazione e mortificano decenni di impegno di professionisti e volontari.
Il WWF conferma che il Centro esiste grazie all’impegno dell’Associazione e al lavoro anche volontario che garantiscono il benessere degli animali e la completa gestione del Centro, il quale è stato messo a disposizione del Ministero dell’Ambiente, per accogliere gli animali esotici sequestrati, e delle Province di Grosseto e Siena per gli animali selvatici in difficoltà. E’ per tali finalità che sono state stipulate apposite convenzioni con il Ministero dell’Ambiente e le suddette Amministrazioni Provinciali. E’ proprio grazie al Centro di Semproniano, e ad altre strutture presenti nel territorio italiano, che il WWF combatte da oltre 30 anni, anche nell’ambito dell’attività degli uffici internazionali dedicati, un giro illegale di affari miliardario che colpisce specie a rischio di estinzione collaborando con autorevoli organismi internazionali di conservazione. Nell’impegno incessante di contrasto dell’illegalità ambientale, sia al livello nazionale che internazionale, il WWF ha da sempre messo in conto il rischio di attacchi strumentali e pretestuosi tentativi di screditamento e sabotaggio delle sue attività. Tentativi che proprio nel territorio toscano si sono già verificati a danno di alcune guardie volontarie del WWF, completamente assolte fino in giudizio.
La nostra Associazione valuterà la sussistenza degli elementi che possano integrare il reato di rivelazione di segreto istruttorio, non mancando in tal caso di proporre apposita denuncia nei confronti di tutti coloro che fossero responsabili di tale evento.
Incomprensibile attacco al CRAS di Semproniano
E’ infamante l’accusa di vendita e traffico illecito di animali, riportata dall’articolo de La Nazione del 21 marzo e ripreso da alcuni media, rispetto alla finalità e alle rigorose procedure previste dal Centro di recupero Animali di WWF…