Il governo cinese ha distrutto ieri oltre 6 tonnellate di avorio sequestrate dal commercio illegale di zanne d’elefante. La Cina, che è il più grande consumatore mondiale di avorio proveniente da traffico illegale, sostiene così l’azione internazionale contro il dilagante bracconaggio degli elefanti in Africa. “La distruzione dell’avorio sequestrato diventa un’importante dimostrazione pubblica che, insieme con gli altri sforzi governativi fatti per ridurre la domanda, racchiude tutto il potenziale per avere un impatto significativo sul mercato illegale di avorio” ha detto Isabella Pratesi responsabile Conservazione internazionale WWF Italia.
Il WWF Italia chiede ancora una volta al Governo italiano di fare una scelta simile, distruggendo tutto l’avorio, le pelli di rettili e felini, gli oggetti in tartaruga e gli animali imbalsamati confiscati e ora conservati nei magazzini. Sarebbe questo un forte segnale a livello europeo per contrastare il traffico di animali selvatici protetti.
La Cina è pronta ad agire duramente contro il commercio illegale di avorio: la distruzione di avorio è avvenuta poche settimane dopo che otto cittadini cinesi sono stati giudicati colpevoli e condannati a 3 a 15 anni di reclusione per il contrabbando di un totale di 3,2 tonnellate di avorio. Decine di migliaia di elefanti africani vengono uccisi dai bracconieri. Il gesto della Cina è un impegno solenne da parte del governo per “bonificare” il mercato cinese.
Anche se la Cina ha un mercato di avorio legale basato su stock precedenti al 1989 quando è entrato in vigore il divieto internazionale del commercio, l’avorio sequestrato non può essere utilizzato per scopi commerciali. “Le azioni della Cina, più di quelle di qualsiasi altro Paese, hanno un potenziale per invertire le tendenze in aumento di bracconaggio di elefanti e di traffico illegale di avorio”, ha detto Isabella Pratesi. I funzionari di governo, insieme con gli osservatori, tra cui rappresentanti di diverse ambasciate in Cina, la CITES, l’ufficio Environment Programme Cina delle Nazioni Unite, l’IUCN Cina, e le organizzazioni non governative internazionali, tra cui il WWF, hanno partecipato all’iniziativa. Il Gabon, le Filippine e gli Stati Uniti hanno tutte recentemente distrutto le loro scorte di avorio e anche la Francia ha dichiarato la sua intenzione di fare altrettanto, mentre in Thailandia di recente il primo ministro ha preso impegni per stroncare il traffico illegale di avorio.
Il bracconaggio ai danni degli elefanti ha raggiunto livelli record in Africa. I dati sul traffico di avorio raccolti nel rapporto ETIS 2012 (L’Elephant trade information system ), la più importante banca dati al mondo realizzata per registrare i sequestri di avorio che registra più di 18.000 eventi ad oggi, mostrano come il traffico internazionale di avorio abbia raggiunto nel 2011 il tasso più elevato mai registrato prima, con tre dei quattro più importanti sequestri di avorio registrati dal 2009, altro anno critico per i sequestri, 17 importanti sequestri di avorio (più del doppio rispetto al 2009), e con più del doppio di avorio sequestrato negli otto anni precedenti, per un totale di circa 26,4 tonnellate.