La Commissione Europea ha presentato oggi, alla presenza di Karmenu Vella – Commissario Europeo per l’Ambiente, la Pesca e gli Affari marittimi, la nuova campagna #MedFish4ever, per sollecitare il settore della pesca alla risoluzione di una crisi nel Mediterraneo che non ha precedenti. Il WWF accoglie favorevolmente l’iniziativa, volta ad unire le forze per il futuro degli stock ittici e dei pescatori del Mediterraneo.
“Il Mar Mediterraneo è in crisi, con il 93% degli stock ittici in sovrasfruttamento e tutti i trend in declino. Questa iniziativa europea giunge dunque in un momento critico. Solo se gli stakeholder agiranno tutti insieme, saremo in grado di costruire un nuovo futuro per gli stock ittici, rendendo sostenibile la pesca del Mediterraneo, ed aiutando i pescatori a garantirsi un futuro, grazie a mercati della pesca finalmente stabili nel tempo” ha detto Marco Lambertini, Direttore Generale WWF International.
“Questa attenzione sul Mediterraneo è un segno di incoraggiamento che ci fa capire che l’attuazione della riformata PCP (Politica Comune della Pesca), è finalmente presa sul serio. Adesso gli Stati Membri devono aumentare i loro sforzi non solo per ottenere la completa implementazione della PCP stessa ma anche per rendere effettive tutte le esistenti regolamentazioni in fatto di pesca” ha aggiunto Geneviève Pons, Direttore del WWF European Policy Office.
Il rischio è che si perda il capitale naturale che è la base di un settore economico chiave nel Mediterraneo, con un valore complessivo del mercato pari a 27 miliardi di dollari, fornendo occupazione ad oltre 250.000 pescatori1, cosi’ come ad un indotto che coinvolge migliaia di lavoratori nella trasformazione, distribuzione e vendita.
Il WWF crede fermamente che la partecipazione di tutti gli attori coinvolti nel recupero degli stock ittici sia fondamentale. Il WWF per primo ha aperto questa strada con il modello di gestione denominato co-management, in cui pescatori, scienziati, società civile e governo hanno voce e ruolo nello stabilire i processi e le regole per la gestione della pesca in una determinata area. Questo modello ha dimostrato il suo valore sociale, ambientale ed economico, e dovrebbe servire come base per affrontare la crisi in modo efficace ed inclusivo.
Per il WWF, sono tre le priorità che dovrebbero essere affrontate nel prossimo anno. Innanzitutto, la necessità urgente di ridurre la mortalità da pesca, attuando delle misure di restrizione dello sforzo adeguate, nei termini di numero di giorni di pesca, numero di imbarcazioni a mare su base giornaliera, e con la delimitazione di spazi e tempi per la pesca (soprattutto vivai nelle zone di nursery), nonché con limiti di cattura. L’obiettivo deve essere quello che tutti i pesci possano riprodursi almeno una volta. La pesca non deve insistere sui giovanili.
Infine, il WWF è davvero preoccupato della gestione della pesca del pesce spada del Mediterraneo, il cui stock è in rapido declino. E’ necessario un piano di recupero per questa specie che sia ambizioso per evitare il collasso dello stock. Il WWF chiede alla Commissione Internazionale per la Conservazione dei Tonni dell’Atlantico e del Mediterraneo (ICCAT) nonché alla Commissione Europea di accelerare i tempi nello sviluppo di un piano di gestione su base scientifica che abbia come obiettivo primario la ricostituzione dello stock.
“La crisi degli stock ittici nel Mediterraneo richiede una soluzione urgente e collettiva, a livello locale, nazionale ed internazionale. Il WWF si impegna a lavorare attivamente con tutti gli stakeholder per costruire una visione che concili le preoccupazioni economiche con quelle ambientali per i nostri mari. Vi e’ un gran bisogno di coordinamento a tutti i livelli, in particolare tra la Commissione Europea e la Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (GFCM), queste istituzioni devono parlare e agire con una sola voce”, ha concluso pesca Giuseppe Di Carlo, leader della WWF – Mediterranean Initiative.
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