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La Presidente Internazionale visita l’Oasi di Burano

Una giornata speciale quella di giovedì 11 febbraio: Yolanda Kakabadse, Presidente del WWF Internazionale, in Italia per celebrare i 50 anni del WWF nel nostro Paese, ha fatto visita alla prima Oasi d’Italia, quella del lago di Burano.…

Una giornata speciale quella di giovedì 11 febbraio: Yolanda Kakabadse, Presidente del WWF Internazionale, in Italia per celebrare i 50 anni del WWF nel nostro Paese, ha fatto visita alla prima Oasi d’Italia, quella del lago di Burano.
“E’ la prima volta che un presidente del WWF Internazionale visita un’Oasi italiana e per noi è stato un grande onore e motivo d’orgoglio che sia stato scelto proprio il Lago di Burano, simbolo per l’associazione e per la conservazione in Italia. Un vero onore per la Maremma tutta, che vanterà da oggi un altro ospite illustre” ha detto il coordinatore delle Oasi della provincia di Grosseto, Fabio Cianchi – Una visita baciata da una giornata meravigliosa, come se la natura volesse partecipare in “prima persona” e coronare l’emozione di accogliere al meglio le massime cariche dell’Associazione ambientalista più diffusa al mondo”.
La presidente era accompagnata dal  direttore generale del WWF internazionale, Marco Lambertini, mentre per il WWF Italia erano presenti il presidente onorario Fulco Pratesi, la Presidente Donatella Bianchi ed il direttore generale Gaetano Benedetto. Per WWF Oasi il presidente, Antonio Canu.
Ad accogliere la delegazione oltre al personale delle Oasi della Maremma, le famiglie Puri e Resta, in rappresentanza della società Sacra, proprietaria dell’area, assieme al direttore Piergiorgio Santi, che per primi hanno creduto in questo grande progetto di conservazione e sensibilizzazione, mettendo a disposizione uno dei luoghi più belli d’Italia.
La presidente Kakabadse ha dimostrato un grande interesse per ciò che il WWF Italia ha realizzato e per le particolarità del luogo, apprezzandone molto la sua gestione, che negli ultimi anni si è arricchita di un altro ambizioso progetto riguardante la pesca sostenibile. Non è rimasta insensibile nemmeno di fronte ai profumi della macchia mediterranea: mirto, elicriso, alloro, finocchio, rosmarino.
Durante il giro in barca per raggiungere la Torre di Buranaccio, si sono alzati in volo oltre 60 fenicotteri rosa, aironi bianchi, garzette, decine di beccapesci, spatole, moriglioni, alzavole tuffetti, un vero tripudio alla biodiversità. In mezzo al lago, impegnato a “scorrere” i “martavelli”, abbiamo incontrato Alberto, uno dei pescatori coinvolti da WWF Oasi nel progetto di pesca sostenibile del Lago di Burano, che ha spiegato le tecniche di pesca e le attenzioni che si devono avere verso la fauna ittica per non impoverirne le popolazioni, ma anche le modifiche apportate alle attrezzature per evitare che gli uccelli tuffatori ne rimangano intrappolati.
Mai come oggi l’Oasi ha mostrato i lusinghieri risultati di cinquant’anni di conservazione targati WWF. “La direzione della riserva desidera ringraziare coloro che hanno reso possibile questo evento straordinario: la società Sacra, la Soprintendenza per i beni archeologici e culturali della Toscana, il comune di Capalbio ed il personale coinvolto nella gestione delle oasi della Maremma”.

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