Meno 40% in 9 anni per la popolazione di orso polare nel mare meridionale di Beaufort, in Artico: un drammatico declino che ha portato il contingente di questi grandi carnivori da 1.500 a 900 individui dal 2001 al 2010. Lo rivela uno studio, pubblicato online sulla rivista Ecological Applications, che ha analizzato i dati relativi agli orsi polari nel nord dell’Alaska e nei territori del Nord Ovest del Canada. Per il WWF serve un’azione immediata per fronteggiare i cambiamenti climatici, che in Artico provocano la fusione e l’assottigliamento dei ghiacci, togliendo agli orsi aree di alimentazione e riproduzione.
“I risultati dello studio – sottolinea il WWF – evidenziano la necessità di un’azione urgente per ridurre le emissioni di gas
serra , il principale motore del cambiamento climatico. Il “Living Planet Report del WWF ha mostrato un calo del 52 per cento delle popolazioni di fauna selvatica a livello mondiale negli ultimi 40 anni, quindi questa notizia – da una regione fortemente influenzata dal global warming – non ci sorprende. E’ un grave campanello d’allarme sulla necessità di un’azione urgente per affrontare la minaccia principale per l’orso polare e le altre specie artiche” ha detto David Miller, Presidente del WWF Canada.
“E’ un chiaro avvertimento dell’impatto che l’aumento delle temperature ha sulle specie artiche – ha detto Paul Crowley, Direttore del Programma artico WWF – dobbiamo agire oggi per affrontare la principale minaccia per gli orsi polari: il cambiamento climatico“.