Insieme a 147 scienziati e naturalisti per il futuro della natura e dei cittadini in Europa
Il tempo stringe e il WWF, con l’appoggio di 147 fra illustri scienziati e naturalisti, lancia un importante appello al Consiglio dell’Unione Europea e al governo italiano (che ne è membro), affinché si chiuda al più presto il percorso di approvazione della Nature Restoration Law (NRL), il Regolamento sul Ripristino della Natura.
Preoccupazione per il rinvio del voto del Consiglio dell’UE
Questa normativa, discussa a lungo e concordata con i governi dell’UE, oggi è arrivata alla sua formulazione ultima che fissa l’obiettivo di ripristinare almeno il 20% delle zone terrestri e marine dell’UE entro il 2030 e tutti gli ecosistemi entro il 2050. Dopo l’approvazione del Parlamento europeo, ora è fondamentale che il Consiglio confermi l’impegno a garantire il ripristino degli ecosistemi degradati in tutti i Paesi dell’UE, a contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di clima e biodiversità e migliorare la sicurezza alimentare. In gioco non c’è solo il recupero di ambienti naturali come foreste, fiumi e habitat marini: in gioco ci sono la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico, la difesa da inondazioni, incendi e desertificazione, la qualità dell’acqua e dell’aria. In altre parole, in gioco c’è la anche la sicurezza di tutti i cittadini europei. Per questo è preoccupante lo stallo in cui si trova ora il Consiglio dell’Unione Europea dopo il mancato raggiungimento della maggioranza qualificata degli Stati Membri, necessaria per adottare la NRL che rappresenta l’atto legislativo più significativo in materia di natura nell’Unione Europea dagli anni ’90. Un accordo sulla NRL era già stato raggiunto a novembre e approvato dagli ambasciatori degli Stati membri. Il voto del Consiglio, previsto per lunedì 25 marzo, doveva essere una mera formalità. Ma nonostante l’ampio sostegno dei cittadini, del Parlamento europeo, degli scienziati, delle imprese e di 19 Stati membri, la NRL è tenuta in ostaggio da manovre politiche dell’ultimo minuto. L’inaspettata giravolta dell’Ungheria, a cui si sono associati i voti contrari e le astensioni di Italia, Svezia, Polonia, Finlandia, Paesi Bassi, Belgio e Austria hanno messo nuovamente a rischio la NRL.
È in gioco la stessa credibilità dell’UE: la mancata attuazione della NRL, non solo mina l’impegno Europeo per la protezione dell’ambiente, ma mette anche a rischio i processi decisionali dell’Unione Europea su altri dossier cruciali, tra cui il raggiungimento dei suoi ambiziosi obiettivi climatici e la sua capacità di affrontare i sempre più frequenti disastri climatici.
L’appello del WWF
Il WWF, quindi, ha lanciato l’appello “Un sì per la Nature Restoration Law è un sì anche per la sicurezza di tutti i cittadini europei”, che rivolge in primis al Governo italiano chiedendo che riveda la sua posizione e si adoperi affinché il Consiglio dell’UE faccia proprie le indicazioni dell’Europarlamento, degli scienziati e della società civile. Un appello che è già stato firmato da 147 illustri scienziati e naturalisti a dimostrazione del valore e dell’importanza di questa legge e che ora richiede anche la firma dei cittadini per non poter passare inosservato.
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Firma anche tu la petizione
Chiedi al consiglio UE di approvare al più presto la Nature Restoration Law, indispensabile affinché gli ecosistemi naturali possano garantire aria, acqua e suoli sani alle nostre e alle future generazioni
Intanto sui canali social dell’organizzazione oggi compare un video di un dirigibile che sta portando l’allarme sopra Palazzo Chigi per poter dare visibilità a un messaggio e ad una legge il cui iter sta passando pericolosamente sotto silenzio.
Le richieste dell’appello
Il WWF chiede al Governo di manifestare, attraverso un voto favorevole in sede di Consiglio dell’Unione Europea, la convinta adesione dell’Italia a questa fondamentale legge per tutelare la biodiversità dell’Europa e dell’intero Pianeta.
Serve un “sì” che consenta di stabilire obiettivi chiari e azioni concrete a tutela della natura e dei cittadini europei. La Nature Restoration Law si propone di ripristinare ecosistemi e habitat, prevedendo di riportare alla naturalità almeno il 20% delle terre e delle acque dell’Unione Europea e di liberare dalle infrastrutture almeno 25.000 km di fiumi europei entro il 2030, con l’obiettivo finale al 2050 di ripristinare tutti gli ecosistemi degradati.
Un “sì” che riconosca la piena validità dell’approccio “One Health”, tenendo conto delle inscindibili connessioni tra la salute degli esseri umani e quella delle altre specie animali e vegetali e dell’ambiente in cui viviamo. Non può esserci uomo senza natura.
Un “sì” che permetta alla natura di difenderci con efficacia dalle emergenze climatiche e da quelle pandemiche in un contesto in cui la comunità internazionale è chiamata ad affrontare crisi sempre più gravi e urgenti.
Un “sì” a favore di un coraggioso progetto per il ripristino della natura europea, largamente condiviso dalla società civile, al fine di confermare quel percorso di speranza tracciato dall’adozione del Green Deal europeo e dalla grande mobilitazione intergenerazionale che negli ultimi anni ha chiesto nelle piazze di tutto il Pianeta una transizione ecologica capace di farci vivere meglio e in armonia con la Natura, senza lasciare indietro nessuno.