Il ministro pensi a risolvere i reali problemi dell’agricoltura, non ad invadere le competenze di altri Ministeri
Il Ministro Centinaio ha dichiarato che riportare il comparto caccia al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, “sarà la mission di questa legislatura”.
Secondo le associazioni ambientaliste ENPA LAC LAV e LIPU il Ministro dovrebbe ricordare che il suo compito è quello di risolvere i veri problemi dell’agricoltura e sostenere gli agricoltori che sono il motore trainante della economia italiana. Per quanto attiene alla competenza, sottolineano le associazioni, la Consulta si è più volte pronunciata riconducendo la materia venatoria nell’alveo delle prerogative statali riguardanti la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema (da ultimo la Corte Cost., sentenza n. 7/2019). La caccia non rientra inoltre tra le priorità del suo dicastero, in considerazione dell’assoluta irrilevanza che le istanze venatorie rivestono rispetto ai più gravi problemi che oggi si trova ad affrontare il mondo agricolo, come i cambiamenti climatici, la gestione delle risorse idriche o l’utilizzo di pesticidi che comportano danni per la salute umana e impoverimento degli ecosistemi.
Sostenere di estromettere dal Ministero dell’Ambiente, a cui compete la funzione prioritaria di tutela della biodiversità e delle fauna selvatica, dalla materia venatoria è semplicemente un modo per intercettare i favori elettorali di una sparuta minoranza di cittadini e per anteporre gli interessi di chi esercita un’attività ludica alle necessità degli agricoltori e delle loro famiglie.
Auspichiamo, concludono le associazioni, che si instauri un dialogo tra il Ministero delle Politiche Agricole e il Ministero dell’Ambiente incentrato sulla definizione di misure volte a determinare una più ampia tutela della biodiversità quale elemento fondamentale per garantire un futuro anche al comparto agricolo.