Le associazioni ENPA, LAC, LAV, LIPU e WWF hanno scritto oggi al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, per chiedere la proroga della sospensione di lungo periodo della caccia in tutto il territorio regionale, e con particolare riferimento alle province di Belluno e Vicenza, colpite dalla tempesta del 29 ottobre scorso, che a detta degli esperti ha avuto le caratteristiche e la violenza di un vero uragano
L’evento ha raso al suolo milioni di alberi, non solo in Veneto ma anche nelle zone confinanti con il Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Trento, ha cancellato interi paesaggi che erano non solo risorse turistiche o pregiati panorami, ma anche la casa di centinaia di migliaia di animali selvatici. Una devastazione che ha comportato quella che è stata definita – anche da autorevoli esponenti dei Carabinieri Forestali – una “ecatombe di animali selvatici”, mai registrata nel passato.
Tra questi sia specie cacciabili, sia specie protette come il gallo cedrone, il francolino di monte, il tasso, i picchi, e molti altri. “E’ evidente – si legge nella lettera – che gli animali selvatici sopravvissuti a queste devastazioni si trovino ora in condizioni di totale fragilità, pericolo e stress, essendo costretti a fuggire dalle aree colpite, situazione negativa che l’attività venatoria non fa che aumentare, andando così ad incidere sulla successiva stagione riproduttiva”.
In una lettera firmata dal Vicepresidente del WWF Italia, Dante Caserta, l’associazione chiede al Presidente Zaia di fermare le doppiette e risparmiare agli animali sopravvissuti dalla furia climatica il piombo dei cacciatori.