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L’Oasi WWF Stagni di Focognano triplica

Il Comune di Campi Bisenzio, il WWF e il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarnohanno inaugurato nei giorni scorsi oltre 60 ettari di nuovi ambienti palustri, un vero e proprio tesoro sia dal punto di vista naturalistico che…

Il Comune di Campi Bisenzio, il WWF e il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarnohanno inaugurato nei giorni scorsi oltre 60 ettari di nuovi ambienti palustri, un vero e proprio tesoro sia dal punto di vista naturalistico che di recupero dell’antico paesaggio.

Il progetto, unico nel suo genere in Italia, ha preso origine dalla necessità di creare vaste aree di compensazione idraulica per la sicurezza del territorio. È così che, attraverso un’attenta opera di pianificazione dell’intera area centrale della pianura, è stato possibile concentrare presso Focognano un’ampia parte dei volumi necessari per la tutela dal rischio idraulico e, contemporaneamente, portare a compimento un’azione esemplare di rinaturalizzazione di tutta la zona, creando di nuovo gli ambienti palustri tipici dell’antica pianura.

Grazie alla realizzazione di questo nuovo progetto, i cui lavori sono stati finanziati e curati dal punto di vista tecnico-operativo dal Comune di Campi Bisenzio e dal Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, la proprietà comunale ha raggiunto quasi 100 ettari, estendendosi su un’area che precedentemente era dominata da un paesaggio agricolo intensivo uniforme, all’interno del quale spuntavano tristemente qua e là strutture abusive quali recinzioni, baracche, aree di stoccaggio di materiali edili, etc. 
Al centro della nuova area si colloca oggi l’enorme nuovo lago Prataccio, di oltre 17 ettari, dedicato alle anatre e agli aironi, mentre nella parte meridionale dell’Oasi è nato il Pantano di Maccione (vasta area acquitrinosa a prato umido) e il nuovo lago Osmannoro dedicato ai limicoli e trampolieri. Tutto intorno fanno da corona altre zone acquitrinose, prati umidi, zone boscate a macchia e filari di siepi.
La progettazione degli aspetti naturalistici, curata dal WWF, ha plasmato in ogni dettaglio i numerosi nuovi habitat sia di tipo acquatico che terrestre, scegliendo per ciascuno di essi determinate specie faunistiche e floristiche di riferimento (specie target). Sono state adottate anche molte nuove soluzioni tecniche per favore specie con specifiche esigenze: in particolare sono state realizzate due pareti artificiali per la nidificazione di specie che necessitano di ripe di terreno sabbioso aggettante sull’acqua: in questi ambienti questi uccelli scavano lunghi tunnel al fondo dei quali poi allestiscono il proprio nido. Si tratta in particolare di un tipo di rondini (il topino, Riparia riparia). Allo stesso tempo queste pareti artificiali, realizzate utilizzando vecchi scatolari di cemento di recupero dalla demolizione di alcuni ponti, costituiranno l’occasione di nidificazione anche per il bellissimo e coloratissimo martin pescatore

Sono passati 20 anni dall’inaugurazione nel 1998 della prima parte dell’Oasi che oggi chiamiamo nucleo storico di Focognano: è bello poter affermare oggi che la Società civile non si sia fermata allora ma abbia saputo continuare negli anni credendo sempre di più in questo grande progetto che ha permesso di fare di una così ampia parte della pianura un patrimonio pubblico di rara bellezza e serenità.

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