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Marcia per il clima, straordinario evento di coesione sociale

Partecipando con decine di attivisti alla marcia “Una Terra, una Famiglia umana” che si è svolta a Roma domenica 28 giugno organizzata da Focsiv, il WWF vuole ricordare  l’evento interreligioso organizzato ad Assisi 30 anni fa. Nel settembre…

Partecipando con decine di attivisti alla marcia “Una Terra, una Famiglia umana” che si è svolta a Roma domenica 28 giugno organizzata da Focsiv, il WWF vuole ricordare  l’evento interreligioso organizzato ad Assisi 30 anni fa.

Nel settembre del 1986 centinaia di volontari, attivisti, laici e religiosi appartenenti a cinque grandi fedi religiose marciarono verso Assisi partendo da ogni angolo del pianeta. In quell’occasione il WWF organizzò  il primo grande incontro, con una straordinaria cerimonia nella Basilica di S. Francesco (trasmessa dalla RAI in mondovisione) tra gli esponenti delle cinque grandi religioni (cristiana, buddista, musulmana, induista, ebraica), lanciando un messaggio di alleanza e riconciliazione tra l’umanità  ed il suo ambiente, indicando come impegno morale la cura e la conservazione del nostro pianeta.

Quell’evento, promosso dal WWF, fu definito storico perché celebrò la prima alleanza tra le fedi religiose ed il mondo della cultura ambientalista.
 
Donatella Bianchi, Presidente del WWF Italia dichiara: “30 anni dopo Assisi, l’Enciclica di Papa Francesco fornisce una straordinaria analisi, completa e articolata sui mali della nostra casa comune, dando una dimensione etica fortissima al concetto di prendersi cura della nostra Terra. Un testo rivolto a tutti: cattolici, persone di tutte le fedi e non credenti. Si tratta di un richiamo alla responsabilità del mondo politico ed economico, ma anche un appello a tutta l’umanità a non abbandonare la speranza e darsi da fare. La nostra generazione ha il dovere di invertire la rotta, di affrontare le urgenze come il cambiamento climatico, che rischia di compromettere irrimediabilmente quegli equilibri dinamici che hanno consentito l’evoluzione della civiltà umana e in senso più ampio di tutte le forme di vita sulla terra , lo stato del pianeta per  come lo conosciamo oggi, e può colpire tutti, soprattutto i più deboli. L’adesione alla marcia di oggi per il WWF e’ una chiamata alla responsabilità e all’azione, un invito che rivolgiamo a tutti: salviamo il clima, la nostra casa e l’umanità”.
 
Il messaggio lanciato nel 1986, ampiamente ripreso nel documento internazionale “Caring for the earth. A strategy for sustainable living” del 1991 prodotto dall’Unione Internazione per la Conservazione della Natura (IUCN), dal Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) e dal WWF, a distanza di 30 anni è infatti fortemente attuale: per rendere possibile la convivenza tra le attività umane e la nostra terra occorre fondare una nuova etica per la cura del bene comune della terra coinvolgendo fortemente la cultura della conservazione i sistemi di fede. Alla base di tutto, l’intuizione della condizione di un destino comune dell’intera umanità strettamente connesso con la salute del suo ambiente ma anche il richiamo all’umiltà verso gli altri esseri viventi, così presente nella predicazione di San Francesco.
 
Da allora molte cose sono cambiate: la cultura ambientalista si è dovuta confrontare con i grandi poteri economici e finanziari che ancora oggi indirizzano fortemente le scelte dei governi rendendo invisibile il valore fondamentale della natura per il benessere dell’intera umanità  e sempre più ampio il divario tra i poveri e i ricchi del pianeta.  Il cambiamento climatico che oggi dobbiamo affrontare è anche frutto di tante scelte scellerate e di una sordità agli appelli della società civile: ma è anche un detonatore potente del complesso intreccio delle crisi ambientali e sociali (più gravi del pianeta) ed è dunque un’urgenza che non possiamo più ignorare.

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