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Miramare lancia il Biodiversitario Marino

Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, WWF Italia, Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare hanno inaugurato o questa mattina il BioMA, Biodiversitario Marino, il nuovo museo «immersivo» dell’Area Marina Protetta di…

Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, WWF Italia, Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare hanno inaugurato o questa mattina il BioMA, Biodiversitario Marino, il nuovo museo «immersivo» dell’Area Marina Protetta di Miramare dedicato  alla biodiversità marina del Golfo di Trieste.  
Un museo innovativo, immersivo e inclusivo per raccontare la biodiversità marina a tutti i curiosi, gli interessati e gli appassionati di mare che desiderino aprirsi alla conoscenza del mondo sommerso senza scontare le barriere imposte da limiti fisici, dall’età o dalla lingua: due piani e 300 metri quadrati di allestimenti con l’obiettivo di coniugare la divulgazione con il senso di meraviglia, grazie ad un percorso di visita che simula una lunga apnea attraverso tutti gli ambienti marini del Golfo di Trieste. Dal bagnasciuga lambito dalla marea alle profondità pelagiche, dalla scogliera sommersa alle praterie sottomarine, dagli anfratti rocciosi alle vaste distese sabbiose e fangose, l’itinerario subacqueo accompagna il visitatore tra ricchi diorami, alcuni pannelli (tutti rigorosamente in italiano e inglese) e alcuni focus multimediali e multisensoriali, come la vasca didattica, le postazioni sonore per scoprire chi “parla” sotto alle onde o le suggestioni del mare bioluminescente.L’uomo, tassello imprescindibile della biodiversità, entra in gioco al primo piano, dove vengono esplorate le interazioni tra uomo e mare, con un focus speciale sugli impatti delle attività umane sugli ecosistemi marini.  
Il BioMa, nato in poco meno di un anno tra la progettazione e la chiusura del cantiere, comprende lo spazio espositivo, una moderna sala multimediale, un laboratorio didattico attrezzato e uno spazio pensato per i più piccoli ma adattabile anche ad ospitare workshop e laboratori creativi.  Un risultato reso possibile grazie alla produttiva collaborazione tra due Ministeri, quello dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare a cui si riferisce la Riserva Naturale, e quello dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, referente per i beni demaniali del comprensorio di Miramare.
«Noi sosteniamo l’Area marina e siamo per questo interessati  dal progetto  BIOMA, perché siamo certi offrirà all’AMP di Miramare l’opportunità di proseguire nella sua attività per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente marino, rafforzando un’esperienza storica e qualificata nell’educazione e nella divulgazione ambientale con le possibilità offerte da uno spazio museale bello per qualità degli spazi ed al passo con i tempi per strumenti e modalità di fruizione», ha dichiarato Maria Carmela Giarratano, direttore generale della Direzione generale per la protezione della natura e del mare del ministero dell’Ambiente.
Soddisfatto il Direttore generale del WWF Italia – ente gestore della Riserva marina dal lontano 1973 – Gaetano Benedetto: «La Riserva di Miramare è da sempre un nostro fiore all’occhiello, grazie a un modello di gestione che possiamo definire “all’italiana”, nel senso che ha saputo coniugare con successo la valorizzazione dei beni paesaggistico-culturali con quelli naturalistici. Perché gli uni dipendono strettamente dagli altri. Questo mix di valori e di beni, letti e promossi in maniera integrata tra loro, garantisce una corretta promozione del territorio coniugando arte e natura, sviluppo e conservazione, educazione ambientale e turismo di qualità».
Tra gli spazi funzionali della nuova location, emerge l’aula didattica, moderna e luminosa, in grado di offrire uno spazio accogliente e attrezzato alle scolaresche in visita: è stato scelto di dedicare questo ambiente ad una figura importante per la Riserva e per la città, il capitano Mario Bussani, appassionato naturalista e precursore dell’idea di un’area marina davanti alle acque del Castello asburgico già negli Anni Settanta. Quella a Bussani non è tuttavia l’unica intitolazione di spazi all’interno del BioMa: a Barbara Camassa, giovane fotografa appassionata di fauna sottomarina, è infatti dedicata l’aula multimediale e grazie alle liberalità offerte a Miramare in sua memoria, con l’accordo della famiglia sono stati realizzati alcuni degli allestimenti tridimensionali del BioMa relativi ai nudibranchi, molluschi minuscoli e coloratissimi, veri e propri arlecchini del mare, spesso catturati negli scatti di Barbara. Il Biodiversitario vuole proporsi come uno spazio accessibile anche ai visitatori più giovani e per questo motivo è nata l’idea di un percorso ludico che possa accompagnare la visita dei più piccoli lungo gli ambienti marini alla scoperta delle specie e delle loro caratteristiche, stimolando e incanalando la naturale curiosità in una “caccia ai tesori biodiversi”, dove il premio finale va conquistato a colpi di osservazione e ragionamento grazie a giochi, quiz, indovinelli ed enigmi risolvibili lungo il percorso. A corollario di questo percorso, uno spazio speciale, la “tana del Polpo” al piano rialzato, è stato completamente destinato a loro, per muoversi in libertà, offrendo una biblioteca dedicata al mare, ma anche panche, cuscini, lavagne e perfino un teatrino.  Questo  spazio è stato dedicato alla memoria del collega Thomas De Marchi, appassionato naturalista e altrettanto entusiasta divulgatore delle meraviglie della Natura, specie ai più giovani.   Da domani sabato 10 marzo, il BioMa apre al pubblico e per  questo primo week end inaugurale seguirà un programma speciale con visite guidate, percorsi ludici per bambini e la prima rappresentazione di uno spettacolo teatrale creato e curato assieme all’associazione TeatroBandus che lo metterà in scena nelle sale del Biodiversitario: il tema sarà – neanche a dirlo – la biodiversità e la capacità della Natura di essere oltre a ogni stereotipo e impossibile da ingabbiare, capace di lasciarci sempre a bocca aperta.
A gestire la delicata fase progettuale e operativa è stato il WWF Italia, Ente gestore dell’area marina fin dalla sua istituzione, assieme a WWF Oasi. «Per curare il percorso museale – aggiunge Maurizio Spoto, direttore della Riserva – sono stati ricostruiti ambienti e specie con minuziosa meticolosità del team di progettazione, tutto targato WWF Oasi, mentre dietro alla realizzazione e alla posa in opera c’è la precisa ed esperta esecuzione artigianale dello studio Wild’Art di Roma, che ha curato le scenografie e gli allestimenti con oltre 200 specie di fauna e flora, di cui un centinaio in 3D e dimensioni naturale».
Il Ministero dell’Ambiente, in quanto primo finanziatore del progetto, ha permesso la realizzazione delle opere edili e impiantistiche e che ha supportato gran parte degli allestimenti. Ma a credere fin da subito al progetto è stata anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste, prestigiosa istituzione del tessuto cittadino, che ha deciso di sostenerlo offrendo il suo contributo per la realizzazione dell’opera, completata anche grazie al co-finanziamento del WWF.

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