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Nascono 3 piccoli di falco pescatore all’Oasi WWF Orti Bottagone

Tre piccoli di falco pescatore sono nati nei giorni scorsi nell’Oasi WWF di Orti Bottagone, in provincia di Livorno. Dopo i 2 piccoli nati nella vicina Oasi di Orbetello (Gr) qualche settimana fa, sono 5 i falchi pescatori…

Tre piccoli di falco pescatore sono nati nei giorni scorsi nell’Oasi WWF di Orti Bottagone, in provincia di Livorno. Dopo i 2 piccoli nati nella vicina Oasi di Orbetello (Gr) qualche settimana fa, sono 5 i falchi pescatori che hanno visto la luce “sotto il segno del panda”, nelle aree protette gestite dall’Associazione.

“E’ un’altra bellissima notizia che ci rallegra e conferma il lavoro straordinario delle Oasi WWF per la conservazione non solo di aree di grande valore naturalistico, ma anche per la tutela delle specie minacciate di estinzione come il falco pescatore, che in Italia è tornato a nidificare nel 2011 dopo più di 40 anni” ha detto Donatella Bianchi, Presidente WWF Italia

La storia. E’ dal 22 luglio scorso che una coppia di falchi pescatori è stata avvistata nell’Oasi WWF Riserva Naturale Regionale Padule Orti-Bottagone. La coppia inizia a darsi da fare a portare ramaglie sulla piattaforma di un traliccio preposto per la nidificazione: lui recupera il materiale e lei lo sistema in modo minuzioso. Nel giro di tre mesi il nido è già ad un buon livello, ma tutta la pazienza messa nel costruirlo è stata resa vana dal forte vento che, a fine ottobre, ha creato danni a tutta la costa piombinese. Lo sconforto inizia a presentarsi anche tra il personale dell’Oasi: per diversi anni alcuni falchi pescatori si sono aggirati in palude con l’intenzione di nidificare, ma qualcosa li ha sempre fatti cambiare idea. 

Si arriva a febbraio 2019: il maschio viene avvistato mentre porta dei rami sulla piattaforma del traliccio che contiene una cesta per la nidificazione delle cicogne. Anche questa volta le intenzioni sono serie e la cesta tratterrà meglio le ramaglie. La coppia si dà da fare e nel giro di due mesi crea un bel nido, vengono osservati più volte nella fase di accoppiamento ed il 17 aprile inizia la cova: il momento è delicato, durerà circa 36 /42 giorni in cui la femmina coverà le uova, mentre il maschio starà nei paraggi e si presterà a portarle il pesce e a fare il cambio cova almeno due volte il giorno, per un’ora circa. Si arriva al 28 maggio, è il calar del sole e la femmina, intenta nella cova, ad un certo punto inizia a fare un richiamo: il maschio, dal posatoio poco distante dal nido, vola subito sin da lei che si alza e si gira verso le uova. Restano circa un minuto ad osservare il centro del nido, poi lei, tutta premurosa, risistema col becco e si riposiziona per la cova. Sono nati! 
Il giorno dopo il maschio porta il pesce, ma stavolta lei non scende dal nido per il cambio cova: sfiletta a piccoli pezzi il pesce ed inizia ad imbeccare… è la prova della nascita. I giorni passano ed i piccoli di Pandion haliaetus crescono rapidamente, ma quanti sono?  Le testine che si vedono reclamare il cibo nei giorni successivi sono tre. E’ una bella notizia, tre giovani falchi pescatori che si vanno ad aggiungere ai 2 nati dal nido Indiano della Diaccia Botrona, ad 1 nato dal nido Centrale della Diaccia e ai 2 falchi nati all’Oasi WWF di Orbetello. Anche i tre giovani falchi verranno inanellati e gli sarà applicato il sistema di rilevamento GPS prima dell’involo.

Il Progetto di reintroduzione. Il falco pescatore, estinto come nidificante in Italia dal 1969, è stato reintrodotto con un progetto nato dalla collaborazione tra i parchi regionali della Maremma e della Corsica iniziato nel 2006. In Toscana l’ultima nidificazione documentata è ancora più indietro nel tempo: 1929 sull’isola di Montecristo. Nel 2011 c’è stata la prima nidificazione in Italia dopo 42 anni, la coppia era formata da un maschio liberato nel 2006 nel parco della Maremma e da una femmina di provenienza sconosciuta. Negli anni successivi la stessa coppia ha continuato a nidificare regolarmente e se ne sono aggiunte due nella riserva naturale della Diaccia Botrona a Castglion della Pescaia (2014 e 2015) e una quarta nell’Oasi WWF di Orbetello (2018). Dunque quella che ha nidificato quest’anno nell’Oasi WWF di Orti-Bottagone è la quinta coppia dall’inizio del progetto. La femmina è nata nel 2016 da una coppia della Diaccia Botrona, è dotata di un sistema GPS, ha un anello alla zampa con la sigla identificativa ed è stata chiamata Ameriga,  il maschio invece è di provenienza sconosciuta. 

Sorveglianza. In occasione della nidificazione dei falchi pescatori, è stata intensificata la sorveglianza della riserva di Orti-Bottagone. Per le visite guidate i giorni di apertura sono: martedì, giovedì e domenica alle 17,00 con prenotazione obbligatoria al 389 9578763 o 328 1937095; ortibottagone@wwf.it

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