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Natura nascosta: foreste da proteggere nelle nostre creme

A volte non ne siamo consapevoli, ma tutto quello che utilizziamo in casa proviene dalla natura. Non solo in cucina dunque, ma anche le sostanze contenute nei nostri prodotti per il bagno ad esempio, derivano da processi di…

A volte non ne siamo consapevoli, ma tutto quello che utilizziamo in casa proviene dalla natura. Non solo in cucina dunque, ma anche le sostanze contenute nei nostri prodotti per il bagno ad esempio, derivano da processi di produzione che coinvolgono l’agricoltura e l’uso del suolo, spesso a scapito delle foreste. 

Un esempio a cui possiamo fare attenzione in questi giorni è l’olio di palma.
Solo circa il 20% dell’olio di palma prodotto viene utilizzato dall’industria alimentare: molto di più viene impiegato in altri settori per prodotti che utilizziamo quotidianamente, oggetti a cui siamo anche molto affezionati. Quindi dove possiamo trovarlo? Dalle candele ai prodotti per la detersione, dai saponi ai bagnoschiuma, in quasi tutte le tipologie di emulsioni, come creme e latti, nei prodotti per la rasatura e nel make up, dai rossetti alle matite. È presente anche in alcuni prodotti per i capelli dove svolge una funzione condizionante e nei prodotti per bambini come emulsionante. Lo troviamo sotto forma di olio di palma o olio di palmisto, quello dei semi di palma.  

Diverse aziende cosmetiche utilizzano il 100% di olio di palma certificato e spesso è possibile trovare direttamente sulla confezione dei loro prodotti il simbolo dell’RSPO, che certifica la provenienza del prodotto da coltivazioni sostenibili.  

L’Indonesia e la Malesia (e più recentemente l’Africa) sono i principali produttori di questo richiestissimo olio. La sua crescente domanda ha favorito l’espansione, in molti casi indiscriminata, delle piantagioni di palma da olio a discapito delle foreste, delle torbiere, della biodiversità che esse ospitano e delle popolazioni locali.  Nella maggior parte dei casi la deforestazione è stata effettuata da coltivatori e proprietari terrieri appiccando grandi incendi, nel passato talmente estesi da rendere il loro fumo visibile a centinaia di chilometri di distanza e persino tramite le immagini satellitari. Bruciando peraltro, oltre a distruggere l’habitat di specie animali in via di estinzione, come l’orango, la tigre e il rinoceronte di Sumatra, ha prodotto, e produce, enormi quantità di gas serra. 

Noi consumatori abbiamo un diritto che è importante far valere nei confronti delle aziende: la trasparenza dei processi di approvvigionamento e produzione delle filiere. Solo così possiamo scegliere consapevolmente e responsabilmente per il nostro benessere e per quello del Pianeta, indissolubilmente connessi. Controllare le certificazioni al momento dell’acquisto è inoltre importante e semplice. In questo caso verifichiamo con attenzione se le aziende che amiamo usino olio di palma certificato, prodotto quindi senza distruggere le foreste o violando i diritti umani. 

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