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Ombrina, ultimo atto

Mercoledì 14 ottobre presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma si terrà la Conferenza dei servizi sul progetto “Ombrina Mare”, che darebbe il colpo finale alla costa teatina, in predicato di diventare Parco Nazionale. Tutto il fronte…

Mercoledì 14 ottobre presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma si terrà la Conferenza dei servizi sul progetto “Ombrina Mare”, che darebbe il colpo finale alla costa teatina, in predicato di diventare Parco Nazionale. Tutto il fronte “No Ombrina”, WWF in testa, è pronto alla mobilitazione e ha organizzato una manifestazione nazionale di fronte al ministero per far sentire la propria voce e opporsi al progetto petrolifero.

Quello del 14 ottobre è un passaggio decisorio importantissimo nel quale il “Popolo del 23 maggio” deve far sentire tutto il suo peso e la sua determinazione, ma sono soprattutto le Istituzioni, a cominciare dalla Regione Abruzzo e dal suo Presidente, i Parlamentari eletti in regione, i Sindaci, gli Assessori e i Consiglieri tutti, a dover marcare la propria presenza per piegare le scelte governative alla volontà espressa unanimemente dalla comunità abruzzese.”E’ necessario fermare la grande piattaforma e la nave-raffineria che la Rockhopper (subentrata a Medoilgas) vuole realizzare di fronte alla Costa dei trabocchi in Abruzzo, che sarebbe il colpo di grazia a turismo e valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche del territorio” sottolinea il Delegato WWF Abruzzo, Luciano Di Tizio.

I numeri del progetto Ombrina mare
A 6 km dalla Costa dei Trabocchi, individuata fin dal 2001 dal Parlamento Italiano come parco nazionale, dovrebbe sorgere la piattaforma Ombrina delle seguenti dimensioni: 35 metri X 24 metri X 43,50 metri di altezza sul livello medio marino (come un palazzo di 10 piani). Essa sarà collegata ai 4-6 pozzi che dovrebbero essere perforati in un periodo di avvio del progetto della durata di 6-9 mesi. Solo in questa fase verrebbero prodotti 14.258,44 tonnellate di rifiuti, soprattutto fanghi di perforazione. La piattaforma sarà collegata ad una grande nave della classe Panamax riadattata per diventare una vera e propria raffineria galleggiante, posizionata con ancoraggi a 10 km di distanza dalla costa. La nave avrebbe le seguenti dimensioni: 320 metri di lunghezza per 33 di larghezza e 54 metri di altezza massima (le fiancate si alzeranno dal mare per 22 metri).

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