È di qualche ora fa il comunicato della Provincia di Trento, che sulla base dei risultati delle analisi genetiche svolte presso la Fondazione Edmund Mach indicherebbe in Kj2 l’orsa responsabile di quanto accaduto ad un uomo che passeggiava con il suo cane circa dieci giorni fa nella zona di Terlago (TN).
Il WWF chiede innanzitutto una conferma delle analisi genetiche: “Pur nutrendo la massima fiducia nella professionalità dei ricercatori della Fondazione, vista la limitata disponibilità di DNA raccolto sulla scena, confermata dalla necessità ben due sessioni di analisi, chiediamo un riscontro da parte di un altro laboratorio, ad esempio quello di ISPRA, come è consuetudine fare nel mondo scientifico nel caso di reperti con DNA scarso”, ha dichiarato il vicepresidente del WWF Dante Caserta.
Se venisse confermato il DNA di Kj2, orsa già oggetto di un’ordinanza di rimozione in quanto responsabile di un episodio simile il 30 maggio 2016 in Val Manara, in presenza della decisione della Provincia di attuare il protocollo previsto dal PACOBACE, il WWF chiede con forza che si eviti l’abbattimento dell’animale: “Fermo restante la necessità di tutelare l’incolumità delle persone, abbiamo già inviato una diffida alla Provincia di Trento affinché non si metta assolutamente a rischio la vita dell’animale durante le eventuali operazioni di cattura, come accaduto nel caso di Daniza, né tantomeno si proceda all’abbattimento dell’orsa”, continua Dante Caserta.
L’associazione chiede quindi che, nel caso si confermi l’identità di Kj2, vengano individuati spazi adeguati per ospitare l’orsa nel massimo rispetto possibile per il benessere dell’animale. Con la sempre più diffusa presenza di attività umane nei territori abitati dall’orso, e di conseguenza le sempre più numerose occasioni di interazione, diventa fondamentale che vengano seguite le regole essenziali per una convivenza pacifica tra uomo ed orso, più volte indicati dalla comunità scientifica, dalla stessa Provincia e dal WWF, che ha recentemente diffuso un apposito decalogo.
In considerazione di ciò, non si possono non condannare i frequenti comportamenti scorretti o illeciti da parte delle persone che frequentano l’area dell’ultimo episodio in Trentino (un Sito di Importanza Comunitaria) che possono avere portato a situazioni di rischio diffuso, vista la presenza stabile di femmine con cuccioli.
“I nostri volontari in zona hanno più volte segnalato la presenza di persone che passeggiano nell’area protetta senza tenere i loro cani al guinzaglio. Per questo già venerdì scorso avevamo chiesto ufficialmente che la Provincia analizzasse i dati raccolti dalle fototrappole in suo possesso per verificare queste dinamiche, che se confermate rappresenterebbero una fonte di disturbo per la fauna selvatica (già evidenziata dai ricercatori del MUSE in una recente pubblicazione scientifica –) che potrebbe aver influenzato negativamente il comportamento dell’orsa, oltre ad aver messo a rischio l’incolumità dei cani, degli orsi e delle stesse persone”, conclude il vicepresidente del WWF Dante Caserta.
Il WWF chiede che venga emanata con urgenza un’ordinanza per vietare la presenza di cani sciolti in tutte le zone di presenza dell’orso: questo in presenza di più personale per effettuare i controlli e contrastare fenomeni di irresponsabilità diffusa dentro e fuori dalle aree protette. La convivenza con specie a rischio come l’orso è sempre possibile, ma è un equilibrio che si costruisce giorno dopo giorno lavorando insieme, ognuno facendo la sua parte con la massima serietà: istituzioni, associazioni e cittadini.
Orso in Trentino, in nessun caso procedere all’abbattimento
È di qualche ora fa il comunicato della Provincia di Trento, che sulla base dei risultati delle analisi genetiche svolte presso la Fondazione Edmund Mach indicherebbe in Kj2 l’orsa responsabile di quanto accaduto ad un uomo che passeggiava…