“Dopo la pandemia abbiamo bisogno di armonia”
La pandemia che ha colpito il mondo intero è frutto di un globalismo caotico che ha puntato ad uno sviluppo da raggiungere con tutti i mezzi, il quale però ha contribuito in maniera progressiva alla distruzione dell’ecosistema.
Pensiamo all’inquinamento. Un fatto positivo che ha accompagnato questa pandemia c’è stato: l’inquinamento è calato in tutto il mondo. Teniamo conto che l’inquinamento ogni anno fa centinaia di migliaia di morti, più del Coronavirus, per malattie broncopolmonari, cardiovascolari, per tumori, etc. Tutto questo è noto, ma siccome la mortalità legata all’inquinamento è più distribuita nel tempo, diversamente dal Coronavirus che si verifica in un periodo molto breve di tempo, ecco che non abbiamo mai pensato di risolvere i problemi dell’inquinamento ambientale.
La pandemia stessa è comunque frutto di uno sviluppo economico globalizzato ed ora ci sta avvisando che così non possiamo andare avanti. Siamo di fronte ad una biforcazione: se continueremo a vivere come abbiamo fatto finora, andremo verso il caos; se invece approfitteremo di questa situazione per cambiare, non mettendo più in primo piano solo l’aspetto economico di uno sviluppismo incontrollato quanto piuttosto l’aspetto dell’aiuto reciproco, delle strutture sociali che proteggono la salute dei cittadini, non solo la sanità ma anche l’istruzione, la cultura, il ruolo dello Stato – allora il mondo recupererà pian piano l’equilibrio perduto. E vivremo tutti quanti in un mondo migliore.
All’interno di un libro che ho scritto recentemente dal titolo : “Happy genetica. Dall’epigenetica alla felicità” ho voluto intitolare un capitolo in questo modo: “Amore: l’energia che muove l’universo” citando Sant’Agostino che insegnò “Ama e fa’ ciò che vuoi”. Fino ad oggi abbiamo dato libero sfogo al “fa’ ciò che vuoi” soddisfacendo il nostro Ego, dimenticandoci però della parolina precedente : “Ama”.