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Primo rapporto WWF sulla biodiversità

Un pianeta ricchissimo di vita, abitato da circa 5 milioni di specie animali e vegetali, con 18.000 nuove specie di piante e animali descritte ogni anno e 49 scoperte al giorno negli angoli più remoti del pianeta, a…

Un pianeta ricchissimo di vita, abitato da circa 5 milioni di specie animali e vegetali, con 18.000 nuove specie di piante e animali descritte ogni anno e 49 scoperte al giorno negli angoli più remoti del pianeta, a formare un sistema che supporta la vita, non solo della natura ma anche dell’uomo, insieme ai nostri sistemi economici e sociali.

Ma allo stesso tempo un quadro drammatico che vede un tasso di estinzione dovuto alle attività umane di 1.000 volte superiore al tasso di estinzione naturale, con popolazioni di vertebrati diminuite di un terzo negli ultimi quarant’anni, 21.286 specie a rischio estinzione su 71.576 considerate dall’IUCN, e un’ “impronta” fisica dell’uomo sul pianeta pari a quasi il 50% di tutte le terre emerse, con ormai solo un quarto della biosfera in una situazione ancora “selvatica”, quando nel 1700 più della metà della biosfera era in condizioni selvatiche e il 45% in uno stato seminaturale.

È la fotografia che emerge dal primo rapporto WWF sulla biodiversità, in Italia e nel mondo, realizzato con il contributo della Società Italiana di Ecologia e presentato oggi a Roma insieme a due messaggi lanciati con forza: il primo alle istituzioni, per dare finalmente valore al capitale naturale, in vista della Conferenza Nazionale sulla Biodiversità organizzata dal Ministero dell’Ambiente per l’11 e 12 dicembre, con 10 proposte concrete, da uno specifico Comitato, alla legge per la contabilità ecologica fino al catalogo dei sussidi dannosi o favorevoli.

Il secondo ai cittadini, per dare un supporto concreto all’azione di tutela attraverso l’adozione simbolica, in vista del Natale, di una specie a rischio estinzione o di uno dei celebri panda di cartapesta che dal 3 al 17 dicembre saranno all’asta su eBay, in edizione limitata, numerata, personalizzata da artisti naturalisti (il n. 1 è di Fulco Pratesi, presidente onorario del WWF Italia), ragazzi delle scuole d’arte e personaggi amati dal grande pubblico come Raphael Gualazzi, Fiorello, Aldo Giovanni e Giacomo, i Negramaro, Elisa, Giorgia, Dario Vergassola e Licia Colò, Bevilacqua e Silver, Laura Morante, Flavia Pennetta, Alessandro Borghese, Panariello, Massimiliano Rosolino, Federica Pellegrini, Michele Placido, Francesco Facchinetti e tanti altri che hanno deciso di sposare la campagna Natale WWF, perché “i regali inutili sono in via di estinzione”.

“Il mondo ha perseguito modelli di sviluppo basati sulla crescita continua che hanno intaccato drammaticamente il capitale naturale del pianeta, senza il quale non può esistere né benessere né sviluppo per l’intera umanità – ha detto Gianfranco Bologna, direttore scientifico WWF Italia e curatore del rapporto – Mettere “in conto” la natura è la nostra vera legge di stabilità. Alle istituzioni chiediamo di porre al centro dei sistemi politici ed economici  il capitale naturale e gli straordinari servizi che gli ecosistemi ci offrono, gratuitamente, tutti i giorni, perché solo così potremo avere una politica sana che mira al benessere e allo sviluppo delle persone. Ai cittadini chiediamo di sostenere il nostro impegno quotidiano perché questo capitale naturale sia sempre al sicuro e vitale, a beneficio della natura e del nostro futuro sul pianeta”.

Le specie bandiera
I numeri delle specie bandiera su cui il WWF concentra la propria azione sono drammaticamente bassi: del rinoceronte di Giava restano appena 50/60 individui, 270 del rinoceronte di Sumatra, minacciati dalla deforestazione, di tigri restano 3.200 individui, con 3 sottospecie su 9 già estinte, la lince iberica conta tra gli 80 e i 140 individui; gli elefanti africani, di foresta e di savana, contano 400.000-580.000 individui, ma erano 1.300.000 negli anni ’70, e di elefanti indiani restano appena 4.000-50.000, i gorilla di montagna sono 860/880, decimati da deforestazione e ricerca del petrolio. Sono solo 1.600 i panda giganti (come i 1.600 panda di cartapesta adottabili come “regalo esemplare” per Natale).Dopo tanti anni di battaglie e azione sul campo, alcune delle nostre specie simbolo hanno visto un miglioramento nel loro status, ma si stima che il 31% dei vertebrati in Italia sia tuttora a rischio estinzione.

Chi scende e chi sale
Il rapporto WWF stila il “borsino delle specie
” per indicare chi sale e chi scende. Tra le specie che “salgono”, il lupo è passato da 100 esemplari nel 1970 ai circa 1.500 di oggi, l’orso delle Alpi da 3-5 individui nel 1990 a più di 40, il camoscio appenninico, da 600 nel 1990 a circa 2.000, il grifone da 20 coppie nel 1990 a più di 100 coppie, l’airone guardabuoi che non era più presente nel 1980, oggi conta più di 1000 coppie. La cicogna bianca è passata da 0 a 100 coppie dal 1970 a oggi, il fenicottero, assente nel 1980 e oggi specie simbolo con 3000 coppie. Sono invece in forte contrazione specie come la gallina prataiola, che nel 1970 contava 1.000 esemplari in Puglia mentre oggi sono 5-10; il gambero di fiume, che ha perso il 90% del proprio areale dal 1960 a oggi e altri come il gallo cedrone, la pernice bianca, l’ululone, la tartaruga marina e le testuggini d’acqua e di Hermann, di cui non ci sono dati numerici precisi ma che hanno subito un forte declino. Mentre sono stabili su numeri bassissimi specie simbolo come l’orso bruno marsicano, con 40-46 individui, la foca monaca o la lince, queste ultime due ridotte a pochissimi individui.

I numeri dell’Italia
L’Italia è un paese ricchissimo di biodiversità. Rispetto al totale di specie presenti in Europa, in Italia si contano oltre il 30% di specie animali e quasi il 50% di quelle vegetali, su di una superficie di circa 1/30 di quella del continente. La fauna è stimata in 58.000 specie, di cui circa 55.000 di Invertebrati (95%)

 

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