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Rapaci feriti al CRAS WWF di Valpredina

Sono giorni frenetici al Centro Recupero animali selvatici WWF di Valpredina, nelle Prealpi bergamasche. Dall’apertura della stagione venatoria, infatti, la consegna di animali feriti si moltiplica: si tratta soprattutto rapaci e altre specie protette. Il Centro recupero animali…

Sono giorni frenetici al Centro Recupero animali selvatici WWF di Valpredina, nelle Prealpi bergamasche. Dall’apertura della stagione venatoria, infatti, la consegna di animali feriti si moltiplica: si tratta soprattutto rapaci e altre specie protette. Il Centro recupero animali selvatici della Riserva Naturale e Oasi WWF di Valpredina (a Cenate Sopra, in provincia di Bergamo) è attivo dal 1999 e in questi 15 anni ha ospitato e curato oltre 20.000 animali (consegnati da Polizia provinciale, Corpo Forestale dello Stato e semplici cittadini), dei quali il 57% sono poi tornati in libertà. Il tutto grazie ad una struttura che si basa tutta sul lavoro dei volontari.

In questi giorni sparvieri, gheppi (specie particolarmente protette) e altri rapaci, diurni e notturni, sono arrivati al Centro di recupero con ferite d’arma da fuoco. Ma non solo: anche un piccolo riccio in difficoltà, recuperato a Brescia, è stato consegnato dalla vigilanza WWF (unitamente ad una poiana ferita da una fucilata, vedi foto) ai volontari di Valpredina.. Nella foto la radiografia di uno dei due esemplari di sparviere che saranno sottoposti nei prossimi giorni ad intervento chirurgico di ortopedia.

Nei giorni scorsi alcuni rapaci (una poiana, un lodolaio, falchi pecchiaioli) sono stati liberati di fronte ad una platea speciale: oltre un centinaio di alunni delle scuole elementari della provincia di Bergamo. E, a proposito di province, con la riorganizzazione di questi enti, il CRAS rischia di entrare in difficoltà per il reperimento delle risorse finanziarie.
“La nostra attività comporta costi elevati, sia per la degenza, che per l’impiego di farmaci veterinari sia, spesso, per interventi chirurgici”, spiega il direttore della Riserva, Enzo Mauri . “Aspettiamo risposte dalla Regione Lombardia, per capire chi dovrà farsi carico delle competenze che finora erano delle province di Bergamo, Lecco, Brescia”.

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