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Reati ambientali nel Codice Penale

“Si facciano le verifiche necessarie sulla diffusione dell’inquinamento ma nel frattempo lo Stato dia una risposta forte a chi ha deciso deliberatamente di innescare una bomba ad orologeria che devasta l’ambiente e compromette la salute delle persone. La…

“Si facciano le verifiche necessarie sulla diffusione dell’inquinamento ma nel frattempo lo Stato dia una risposta forte a chi ha deciso deliberatamente di innescare una bomba ad orologeria che devasta l’ambiente e compromette la salute delle persone. La migliore risposta alle istanze di legalità ambientale che proviene dalla straordinaria piazza di Napoli è che si garantisca al più presto una corsia preferenziale a quelle proposte di legge che intendono introdurre nel Codice Penale uno specifico titolo ai “Delitti contro l’ambiente” di cui si parla da quattro legislatura e su cui è da due s’è raggiunto un accordo da parte di tutte le forze politiche su un testo che identifichi specifiche fattispecie delittuose quali il: disastro ambientale; traffico e abbandono di materiale radioattivo; associazione a delinquere, anche di stampo mafioso, finalizzata ai crimini ambientali.” dichiara Raniero Maggini, vicepresidente del WWF Italia, presente alla manifestazione “Fiumeinpiena” a Napoli del 16 novembre.

Il WWF  ha aderito alla manifestazione che si svolge oggi a Napoli, riconoscendo che il movimento civico per la legalità ambientale che l’ha organizzata è riuscito a far diventare la vicenda della Terra dei fuochi uno scandalo nazionale.

Uno scandalo che merita risposte adeguate visto che, come ricorda il WWF attualmente nel Codice penale  la maggior parte delle sanzioni per reati contro l’ambiente sono di natura contravvenzionale che con una prescrizione fissata in appena 4 anni fa si che, nella migliore delle ipotesi, il procedimento penale si fermi alla sentenza di primo grado non giungendo a sentenza definitiva, mentre  giacciono in Parlamento, da almeno quattro Legislature, numerose proposte di legge per l’introduzione nel Codice Penale di un Titolo dedicato ai “Delitti contro l’Ambiente” e da due legislature s’è registrata in Commissione bicamerale rifiuti l’unanimità su un testo che è condivisibile.

E dopo l’approvazione della Direttiva 99/2008 CE sulla tutela penale dell’ambiente è anche l’Europa che ci chiede di introdurre al più presto la responsabilità delle persone giuridiche che costituiscono i principali responsabili di casi di inquinamento ambientale.

Inoltre il WWF ricorda come sia necessario:

     impedire i traffici di rifiuti, gli sversamenti e i roghi tossici

     assicurare la individuazione, caratterizzazione e bonifica dei territori inquinati adottando le più moderne ed efficaci tecniche e studiando soluzioni alternative laddove sarà impossibile il ritorno all’agricoltura. Sono da valutare possibili soluzioni “no food”( cioè agricoltura non destinata all’uso umano, né animale e nemmeno come biomasse da incenerire).

     sui terreni interessati deve essere immediatamente avviato, con la partecipazione degli attori locali, un programma di controllo e recupero.

     i territori inquinati declassati devono tornare Siti di Interesse Nazionale

     assicurare ai cittadini  programmi di prevenzione e controllo tossicologico.

     Rivedere i Piani Regionali Rifiuti urbani e speciali, basati essenzialmente sull’incenerimento.

     incentivare la conoscenza e l’informazione sui prodotti di qualità e i territori sani presenti in Campania

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