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Richiami vivi, il WWF scrive ai deputati

“Una pratica non conforme alle leggi europee in cui i piccoli uccelli migratori  vengono imprigionati  a migliaia e tenuti in condizioni igieniche, etologiche  e fisiologiche barbare e crudeli, accecati e bombardati di ormoni al solo scopo di aumentare…

“Una pratica non conforme alle leggi europee in cui i piccoli uccelli migratori  vengono imprigionati  a migliaia e tenuti in condizioni igieniche, etologiche  e fisiologiche barbare e crudeli, accecati e bombardati di ormoni al solo scopo di aumentare le loro capacità canore per essere utilizzati come “richiami vivi” per la cattura e l’uccisione di altri  animali selvatici”. Questo l’incipit della lettera ai deputati firmata da Dante Caserta , Presidente del WWF Italia. L’Associazione chiede nella lettera di votare a favore degli emendamenti  all’art. 15 della legge  Europea che aboliscono, vietandolo, l’uso dei richiami vivi per la  caccia, così come richiesto da una grande  campagna  della Lipu cui hanno aderito, oltre che altre importanti associazioni ambientaliste ed animaliste, autorevoli personaggi della  cultura, dello spettacolo, dello sport, della scienza.

“In particolare L’Europa contesta che  nel nostro Paese, a causa di questa pratica barbara e crudele, vengono catturati ogni anno migliaia di piccoli  uccelli migratori, applicando metodi di cattura non selettivi, in assenza di informazioni sul numero di richiami detenuti dai cacciatori, in una condizione di grave  carenza  dei controlli” sottolinea il Presidente WWF.

La Lipu plaude al sostegno annunciato dal Ministro dell’Ambiente e dal primo relatore della Legge, Michele Bordo. “Una duplice e così autorevole condanna di una pratica al tempo stesso futile e violenta, oltre che vietata dalle normative comunitarie, è un fatto che fa bene alle istituzioni e alla cultura del Paese e rappresenta una novità fondamentale”. Lo scorso 8 aprile la Lipu ha consegnato al Parlamento 500.000 firme contro i richiami vivi.

A questa condanna dobbiamo ora dare uno sbocco concreto. L’occasione, che peraltro ci viene chiesta dalla procedura di infrazione comunitaria, è offerta dalla legge Europea 2013. Le associazioni chiedono che il ministro dell’Ambiente e il relatore della legge, Michele Bordo, diano parere favorevole all’emendamento predisposto dalla Lipu e sostenuto da decine di migliaia di cittadini italiani. “Mai siamo stati così vicini al risultato storico dell’abolizione dei richiami vivi – sottolioneano le associazioni. Non perdiamo questa grande occasione”.

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