Richiami vivi, l’appello di Fulco Pratesi ai senatori

Una nota nella quale si chiede di abolire finalmente la barbara pratica dei piccoli uccelli utilizzati come richiami vivi è stata scritta e inviata oggi da Fulco Pratesi ai Senatori delle Commissioni Ambiente e Industria del Senato:
 
Cari Senatori,
in questi ultimi giorni migliaia e migliaia di cittadini si stanno rivolgendo a Voi per chiedere l’abolizione dei cosiddetti “richiami vivi”.
Si tratta di una pratica legata alla caccia, anacronistica e crudele, che perdura nel tempo, malgrado appelli reiterati e direttive comunitarie contrarie.
Questi uccelli da richiamo vengono catturati, tenuti per mesi al buio, a volte accecati, messi in mostra in autunno, appesi in gabbiette, disposti a gruppetti su posatoi arborei o depositati a terra, affinché emettano il loro canto che inconsapevolmente attirerà altri uccelli verso la morte.
Gli uccelli da richiamo (tordi, cesene, allodole) provengono quasi sempre dal nord Europa o dalla lontana Siberia e dopo giorni di viaggio, sfiniti per il prolungato volo, vengono catturati nelle reti, nei cosi detti roccoli o nelle panie all’aperto.
Gli uccelli vengono detenuti in pochi centimetri di spazio per il resto della vita, molto breve per lo stato innaturale di precarietà e sofferenza. Molti di loro già alla cattura muoiono per trauma, gli altri, una volta ingabbiati, continueranno a sbattere e ferirsi fintanto che, divenuti inutili allo scopo, verranno eliminati.
Una tragica modalità di caccia che viene praticata da pochi cacciatori e che è stata abbandonata anche dalla maggior parte del mondo venatorio proprio per la crudeltà che la contraddistingue.
Con il Vostro voto avete la possibilità di salvare milioni di uccelli colpevoli solo di avere un canto melodioso.
Sono fiducioso che vorrete fare la scelta giusta.
 
Fulco Pratesi
Presidente onorario del WWF Italia ONLUS