Il WWF Italia giudica con estrema gravità che i due Relatori al ddl di riforma costituzionale abbiano presentato un emendamento che rischia, ove approvato, di provocare una grandissima confusione nel riparto di competenze legislative tra lo Stato e le Regioni in materia di Ambiente ed Ecosistema.
I relatori hanno presentato un emendamento (n. 26.1000) al Titolo V della Costituzione (art. 117) con cui, senza alcuna ragione di tecnica legislativa, si è modificata l’originaria e chiara dizione del ddl costituzionale – secondo cui lo Stato ha legislazione esclusiva in materia di “ambiente, ecosistema, beni culturali e paesaggistici; norme generali sulle attività culturali, sul turismo e sull’ordinamento sportivo” – con la più confusa formulazione che, se approvata, affiderebbe allo Stato la competenza esclusiva oltre che in materia di “tutela dei beni culturali e paesaggistici”, anche su non chiare “disposizioni generali e comuni su ambiente e ecosistema”.
Questa nuova formulazione lascerebbe non solo gravemente imprecisata la natura delle “disposizioni generali e comuni”, con ciò aumentando oltremodo il conflitto, già elevato, tra lo Stato e le Regioni in Corte costituzionale; ma, soprattutto, rischia di spezzare quell’unicum che deriva direttamente dall’art. 9 della Costituzione tra patrimonio culturale e ambiente, come più volte ribadito nella giurisprudenza costituzionale.
Il WWF auspica che l’emendamento venga al più presto ritirato e che si ritorni all’originaria formulazione perché in un delicato processo di riforma qual è quello costituzionale, a differenza dell’aritmetica, cambiando la somma degli addendi la somma cambia con conseguenza anche assai gravi.