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Riforma della PAC

Il prossimo 22 e 23 novembre i capi di Stato europei si riuniranno per assumere decisioni definitive sul bilancio dell’Unione europea per il periodo 2014-2020. LIPU e WWF sono molto preoccupati dalle notizie sul compromesso preparato dal presidente…

Il prossimo 22 e 23 novembre i capi di Stato europei si riuniranno per assumere decisioni definitive sul bilancio dell’Unione europea per il periodo 2014-2020.
LIPU e WWF sono molto preoccupati dalle notizie sul compromesso preparato dal presidente del Consiglio europeo Van Rompuy. Se verrà confermata dal Consiglio europeo la proposta presentata, il bilancio della Politica di sviluppo rurale (secondo Pilastro della Politica agricola comune, Pac) sarà la principale vittima della pressione degli Stati membri per ridurre il bilancio Ue.

Questa ipotesi stabilisce un taglio del 9,1% del bilancio dello Sviluppo rurale, mentre il primo pilastro della Pac – che è tre volte maggiore del secondo pilastro – sarà tagliato soltanto del 5,8%. A peggiorare le cose, c’è la possibilità data agli Stati membri di trasferire fino al 15% delle già inadeguate risorse del secondo Pilastro verso il primo Pilastro. Se tutti gli Stati membri si avvalessero di questa possibilità, il taglio complessivo al secondo pilastro ammonterebbe al 26% rispetto al bilancio 2007-2013. Ciò significherebbe la demolizione della parte più innovativa e sostenibile della Pac.

LIPU e WWF hanno accolto positivamente l’obiettivo del 20% del bilancio UE dedicato direttamente alla lotta al cambiamento climatico, ma la proposta presentata dal presidente del Consiglio europeo penalizza proprio quella parte della Pac che potrebbe, meglio di altre politiche, realizzare importanti risultati nell’ambito delle sfide ambientali globali (oltre ai cambiamenti climatici, la perdita della biodiversità e la gestione delle risorse idriche). A ciò si aggiunge una poco chiara allocazione di fondi allo strumento Life, l’unico capitolo di bilancio Ue specificamente dedicato all’ambiente, alla conservazione della biodiversità e alla lotta al cambiamento climatico.

Per questo LIPU e WWF hanno scritto al presidente Mario Monti e al ministro dell’Agricoltura Mario Catania per chiedere un impegno del Governo italiano per difendere nel prossimo Consiglio europeo le risorse destinate nel bilancio Ue allo Sviluppo rurale.
Per la LIPU e il WWF ogni riduzione del bilancio dello Sviluppo rurale ci fa arretrare di 30 anni.
Non solo eliminerà i piccoli, ma importantissimi, progressi realizzati dalla Pac in questi ultimi anni, ma impedirà alla Ue di raggiungere gli obiettivi fissati per le sfide ambientali globali, minando la legittimità della stessa Pac.

In questo periodo di crisi economica, LIPU e WWF sono consapevoli della necessità di realizzare dei risparmi ma si ritiene che i tagli debbano riguardare quei sussidi, ancora presenti nel bilancio Ue, che hanno sostenuto un modello di sviluppo, in particolare in agricoltura, non più sostenibile per modalità di produzione e di consumo. Gli aiuti distribuiti fino ad oggi alle imprese agricole dall’Unione europea attraverso la Pac, infatti, hanno favorito produzioni intensive ad alto impatto ambientale senza garantire la loro sostenibilità economica.
Un annacquamento delle misure per rendere più “verde” il primo Pilastro della Pac attraverso l’aumentata flessibilità concessa agli Stati membri nella scelta delle misure del cosiddetto  “greening”, combinata con un consistente ridimensionamento del secondo Pilastro, significa che gli interessi di breve periodo prevarranno sulla sostenibilità nel lungo periodo.

Al fine di dotare la Ue di un bilancio ridimensionato ma più “verde”, è necessario tagliare le spese che danneggiano l’ambiente e quindi la società e rafforzare i capitoli di spesa che producono beni pubblici.

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