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La Carta del Mulino per un'agricoltura sostenibile

Salvaguardare gli insetti impollinatori e ridare spazio alla Natura, con il progetto La Carta del Mulino di Mulino Bianco in collaborazione con WWF Italia

Salvaguardare gli impollinatori e ridare spazio alla natura

Il progetto “La Carta del Mulino”, realizzato in collaborazione con l’Università di Bologna, l’Università della Tuscia e OpenFields, è un disciplinare di agricoltura sostenibile, costituito da 10 regole che intervengono sulle principali cause di perdita di biodiversità collegate all’agricoltura, come ad esempio l’impegno a destinare il 3% dei campi di grano tenero a fiori per gli insetti impollinatori, l’obbligo di rotazione delle colture e la riduzione dell’uso delle sostanze chimiche di sintesi.

Obiettivo finale del progetto è rendere più sostenibile la coltivazione e la trasformazione del grano tenero per i prodotti Mulino Bianco, promuovendo pratiche agricole virtuose per la tutela dell’ambiente, coinvolgendo tutta la filiera, assicurando la sostenibilità economica e sociale e sensibilizzando i consumatori sull’importanza di tutelare la biodiversità.

Siamo andati da tre aziende agricole che applicano giorno dopo giorno le regole della Carta del Mulino, per conoscere la loro storia, il loro lavoro quotidiano e il grande impegno per praticare un’agricoltura sempre più sostenibile, consapevoli dell’importante ruolo che gli agricoltori possono svolgere per la tutela dell’ambiente come custodi di biodiversità.

La famiglia Lunardi-Dallagà

Conosciamo la prima Azienda Agricola: la famiglia Lunardi-Dallagà ci racconta la storia pluriennale della loro attività, che passa di generazione in generazione, e come sia stato importante e utile destinare il 3% della superficie agricola del grano tenero alla coltivazione di un mix di piante a fiore, che ha permesso il ritorno di tantissimi insetti impollinatori nell’area coltivata.

La testimonianza di agricoltori virtuosi che applicano le regole di tutela della natura nella loro attività, può aiutare la transizione ecologica dell’agricoltura insieme alle scelte responsabili dei cittadini consumatori. 

L’azienda agricola Naturagri

La seconda azienda agricola si trova nell’entroterra lombardo, non molto lontano dalla città di Milano: Laura Re, proprietaria insieme a suo fratello dell’azienda agricola Naturagri, ci presenta il grande lavoro nei campi di frumento tenero e ci spiega la regola del disciplinare delle Rotazioni delle Colture. Attraverso le tecniche di rotazione, il terreno è ricco di sostanze nutrienti che arricchiscono la biodiversità del terreno. 

A Bologna l’Azienda Agricola Pascolone

La terza azienda agricola che abbiamo incontrato è a Bologna e da tre generazioni produce grano tenero: Simone Cocchi, proprietario con suo fratello e suo padre dell’Azienda Agricola Pascolone, è sempre alla ricerca di nuove tecniche agronomiche per gestire al meglio i suoi campi. 

Aderisce al progetto Carta del Mulino anche attraverso l’applicazione della regola di riduzione dei prodotti di sintesi, utilizzando la nuova piattaforma digitale (DSS) Barilla Farming che permette di seguire lo stato del terreno e le condizioni climatiche minuto per minuto ed intervenire solo alla reale necessità. 

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