Si apre mercoledì 12 a Londra una conferenza forse decisiva per il futuro delle specie di animali e piante a rischio minacciate dal commercio illegale: in particolare per elefanti, rinoceronti e tigri, vittime negli ultimi anni di un bracconaggio sempre più aggressivo e devastante.
I numeri della strage
Il numero di rinoceronti uccisi illegalmente nel solo Sud Africa è salito a oltre 1.000 lo scorso anno, rispetto ai 13 esemplari uccisi dal bracconaggio 6 anni fa. Le ultime stime parlano di appena 3.200 tigri rimaste in natura e per la tigre di Sumatra abbiamo solo pochi anni per non perderla, come già accaduto per le sottospeci di Bali e di Giava. Per quanto riguarda gli elefanti africani, stime recenti parlano di circa 20.000 animali uccisi dai bracconieri nel solo 2012.
Il WWF chiede ai leader mondiali presenti a Londra il 12 e 13 febbraio alla Conferenza sul commercio illegale di fauna selvatica un’azione convinta e decisa per contrastare questi crimini. I governi dei principali 44 paesi coinvolti nel commercio di natura convocati nel Summit di Londra hanno due giorni a disposizione per discutere e assumersi impegni capaci di mettere fine una volta per tutte al commercio illegale di avorio di elefanti, corni di rinoceronti, pelli ed ossa di tigri, trofei e parti e prodotti di centinaia di altri animali selvatici. La Conferenza si terrà alla Lancaster House e sarà presieduta dal primo Ministro Britannico David Cameron.
Saranno presenti il Ministro degli esteri William Hague e il Segretario di Stato per il Ministero dell’Ambiente Owen Paterson oltre a decine di capi di stato e ministri dei 44 paesi invitati alla conferenza tra cui l’Italia, e i rappresentanti di numerosi organismi internazionali come CITES, INTERPOL, UNODC, UNEP e AfDB.
“Questo massacro senza limiti che sta impoverendo la nostra biodiversità e portando all’estinzione migliaia di specie animali, tra cui tigri, elefanti, rinoceronti deve essere fermato” ha detto Isabella Pratesi, responsabile Conservazione Internazionale del WWF Italia. “Le questioni prioritarie in agenda alla Conferenza e che non posso più attendere riguardano il rafforzamento dell’applicazione delle norme e l’inasprimento delle pene, la riduzione della domanda di prodotti illegali derivati da fauna selvatica e il sostegno alle comunità locali perché possano gestire risorse naturali in modo sostenibile. Abbiamo bisogno di impegni concreti per fornire le risorse finanziarie, umane e tecniche necessarie a garantire il successo nella lotta al commercio illegale”.
Il mese scorso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha preso una posizione forte contro il commercio illegale di specie selvatiche differenziando i trafficanti di fauna selvatica con due distinti regimi di sanzioni. WWF e TRAFFIC (Programma del WWF e IUCN per monitorare e contrastare il commercio legale e illegale di fauna e flora) si aspettano che i governi presenti alla conferenza colgano questo slancio positivo, siglando l’accordo su una dichiarazione che delinei i prossimi passi necessari in questa lotta globale.
Anche l’Italia
Considerata l’importanza che l’Italia ha nel mercato mondiale di oggetti e derivati da animali e piante, e i problemi seri di bracconaggio che abbiamo nel nostro territorio a danno di tantissime specie tra cui simboli della natura quali orsi e lupi, ci aspettiamo che il nostro Governo sappia fare la sua parte, inasprendo seriamente le pene sul bracconaggio ed il commercio illegale.