Con il cambiamento climatico si moltiplicano le ondate di calore, e in questi giorni l’Europa è letteralmente “cotta” in uno dei mesi di luglio più caldi della storia delle temperature registrate, con una temperatura di 7°C sopra le medie stagionali.
Messe al riparo dalle usuali battute sui giornali che esagerano, e dall’altrettanto usuale ricerca delle curiosità da parte dei media -le mucche con l’aria condizionata e la doccia per il caldo- le autorità deputate alla tutela della salute rischiano di sottostimare i rischi e di non tenere la situazione sotto controllo. Nel 2003, l’ondata di caldo in Europa provocò la morte di oltre 70 000 persone.
Proprio sul numero appena uscito di una delle più prestigiose riviste mediche del mondo, The Lancet, si lancia l’allarme: le ondate di calore, di solito unite a forte umidità, sono molto pericolose e quest’anno, la tendenza è ancora più preoccupante.
“Ci pare che manchi una gestione seria dell’informazione sanitaria in questi casi e un monitoraggio delle persone a rischio –dice Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia. “Come del resto dice la stessa Commissione Salute e Cambiamento Climatico creata dalla prestigiosa rivista medica britannica, non c’è consapevolezza dei rischi per la salute associati al cambiamento climatico.
I governatori delle Regioni e gli assessori alla Salute dovrebbero dare direttive ai medici di base e alle strutture territoriali perché si rendano parte attiva e comunichino i rischi derivanti dalle ondate di calore ai propri pazienti. Tutte le strutture di monitoraggio, specie della popolazione anziana, andrebbero attivate. Il Ministero della Salute e quello dell’Ambiente dovrebbero rendersi promotori di campagne di informazione. Insomma, è ora di fare sul serio, se si vogliono salvare le persone”.
COSA DICE THE LANCET:
Le patologie direttamente collegate al caldo comprendono eruzione cutanee, edemi, sincope, crampi, colpi di calore. Tuttavia, pochi decessi e malattie sono causati direttamente dal calore. L’aspetto più preoccupante è il peggioramento delle condizioni mediche esistenti, come le malattie croniche polmonari, patologie cardiache, disturbi renali e malattie psichiatriche. Il calore può anche causare una grave disidratazione e problemi cerebrovascolari acuti, e contribuire alla trombogenesi. Tra i fattori che possono aumentare il rischio di malattie legate al caldo sono: l’età -persone anziane o molto giovani a più alto rischio; fattori socio-economici per chi vive in isolamento sociale o con poco sostegno sociale; condizioni mediche come malattie cardiache, diabete, respiratorie o insufficienza renale, morbo di Parkinson o malattie mentali gravi; e comportamenti a rischio, come gli sforzi eccessivi durante il lavoro o il tempo libero, inadeguata assunzione di liquidi, l’abbandono delle misure di protezione contro il calore.
Alcuni farmaci possono provocare o aumentare i rischi in soggetti sensibili al calore attraverso meccanismi come l’alterazione della termoregolazione centrale, cambiamenti di vigilanza cognitiva, cambiamenti della pressione sanguigna e della portata cardiaca, inibizione dei meccanismi normali di sudorazione per il raffreddamento, disidratazione e squilibrio elettrolitico. Inoltre, molti farmaci devono essere conservati a temperature fino a 25 ° C, e potrebbero essere meno efficaci o più tossici se esposti a temperature più elevate. Ciò è particolarmente importante per i farmaci come antibiotici, epinefrina, analgesici, insulina e sedativi.