È positivo che il Governo nel Consiglio dei Ministri del 26 agosto scorso abbia deciso di far diventare operativo, ancorché in progress, il SISTRI (Sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti), ma è assolutamente necessario che tale sistema sia sottoposto subito in fase di avvio ad un monitoraggio severo e continuo per verificare il corretto ed efficace funzionamento di uno strumento che ha mostrato nel tempo dei gravi difetti.
Dopo un dibattito così lungo e investimenti così consistenti, spesso lievitati in modo strumentale, la verifica sul SISTRI potrà essere fatta solo nella sua operatività. E’ giusto partire a step successivi iniziando dai rifiuti pericolosi il cui traffico è ancora un vero e proprio scandalo per l’Italia.
Il WWF ribadisce che la priorità del Governo deve essere quella di assicurare la trasparenza e l’efficacia di tutte le operazioni di gestione e movimentazione dei rifiuti, che sinora è mancato.
Il WWF ricorda che ci sono voluti 3 anni (il SISTRI doveva diventare operativo nel 2010) e sono stati necessari ben nove provvedimenti normativi e ministeriali per chiarire i meccanismi procedurali e cercare di portare a regime funzionamento del SISTRI.
Questo modo di procedere, dovuto ai difetti di funzionamento del Sistema, ha creato incertezza in un settore dove è forte il condizionamento dei traffici illeciti dei rifiuti e, nel contempo, non ha favorito un clima positivo nelle imprese che rispettano le regole e che in questi anni hanno già deciso di aderire alla piattaforma informatica.
Non è un caso, secondo il WWF, che nel comunicato di Palazzo Chigi del 26 agosto, si specifichi che il SISTRI sarà molto più semplice e che le semplificazioni (…) verranno stabilite periodicamente con decreto del ministro dell’Ambiente: per il WWF non ci si deve limitare alle “semplificazioni”, ma è assolutamente necessario un accompagnamento immediato e costante nel tempo per verificare che sia garantita una gestione efficiente del ciclo dei rifiuti nel rispetto della legalità.