WWF e FAI, Fondo Ambiente Italiano, hanno chiesto l’immediato ritiro di qualsiasi emendamento che trasferisca aree del Demanio marittimo nel patrimonio disponibile dello Stato. le associazioni chiedono l’immediato ritiro di qualsiasi emendamento che trasferisca aree del demanio marittimo nel patrimonio disponibile dello Stato, per vendere ai privati manufatti e proprietà immobiliari a esso asservite e oggi oggetto di concessione.
La vendita è assolutamente inaccettabile, perché i manufatti in questione sono su aree semplicemente senza prezzo, in quanto bene comune. Inoltre FAI e WWF chiedono semmai maggiori azioni di tutela, perché ogni riduzione della fascia demaniale indisponibile rende questo patrimonio più vulnerabile a nuove aggressioni edilizie.
In un paese come l’Italia, dove l’illegalità soprattutto lungo le coste è molto diffusa, questa operazione rischia di trasformarsi in una pericolosa e irricevibile sanatoria, bene hanno fatto, quindi, il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, il Sottosegretario alla Cultura Ilaria Borletti Buitoni e il Viceministro all’Economia Stefano Fassina a prendere le distanze da queste proposte.
FAI e WWF chiedono al contrario di applicare con rigore il sistema della messa a gara delle concessioni, così da recepire pienamente la Direttiva Bolkenstein a sostegno della libera concorrenza sui servizi e introducendo come criteri del bando la gestione sostenibile dell’impianto e la totale reversibilità dell’infrastruttura.
La spiaggia è un habitat naturale caratterizzato da animali e piante tipiche. E’ prezioso per tutti e come tale va conservato.