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Staffetta Calabria-Sicilia per salvare la volpe ferita

Questa storia comincia sulla strada che collega la frazione San Leo a Briatico, in provincia di Vibo Valentia. La signora Santa Cameriere si accorge che una volpe ferita, presumibilmente investita da un’auto, si trova sul bordo della carreggiata .…

Questa storia comincia sulla strada che collega la frazione San Leo a Briatico, in provincia di Vibo Valentia. La signora Santa Cameriere si accorge che una volpe ferita, presumibilmente investita da un’auto, si trova sul bordo della carreggiata . La signora non ha dubbi, bisogna intervenire: dopo aver raccolto il povero animale dall’asfalto e constatate le gravi condizioni in cui lo stesso versava, ha subito cercato di contattare un veterinario per le operazioni di primo soccorso. Per fortuna ha trovato in Carmine Barrese, di Tropea, il professionista che si è offerto, a titolo gratuito, per praticare le prime cure e impedire che l’animale morisse. Purtroppo però la volpe necessitava di cure più costanti in un centro specializzato, e da qui sono iniziate le difficoltà che solo la tenacia della signora Cameriere e la disponibilità di tanti volontari, sono riusciti a superare.
Innumerevoli le telefonate a svariati enti e istituzioni pubbliche andate a vuoto, all’insegna del classico scaricabarile, fino a quando non si è mossa la rete del volontariato animalista e ambientalista che ha coinvolto Roberto Mazzitelli per la LAV di Parghelia e Domenico Aiello per il WWF Young di Vibo Valentia: un rapido scambio di messaggi e telefonate e la stessa signora Cameriere si è offerta per trasportare la volpe ferita fino a Villa San Giovanni, dove altri volontari  (Gianni Malara e Antonella Mascetti dell’ Associazione Mediterranea per la Natura ), hanno traghettato il mammifero fino a Messina per il ricovero presso il CRAS. A prendersi cura della volpe è stato il veterinario Fabio Grosso, che ha al suo attivo una lunghissima esperienza in tema di fauna selvatica. La diagnosi è “trauma da collisione”. Adesso la volpe sta meglio e si spera di poterla restituire alla libertà nella stessa zona in cui è stata rinvenuta… con la speranza che la prossima volta faccia più attenzione nell’attraversare la strada.
Anche in questo caso, come in innumerevoli altri che hanno interessato gli animali selvatici feriti (l’ultimo in ordine di tempo, un barbagianni recuperato a Bivona dai volontari del WWF di Vibo), si è riproposto il problema della mancanza di un centro di recupero in provincia, nonostante lo stesso WWF si sia fatto promotore negli anni scorsi di una proposta  progettuale per la realizzazione di un CRAS in territorio di Maierato. Idea valutata positivamente a vari livelli, ma che ancora stenta a realizzarsi.

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