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Sui Baka il WWF risponde a Survival

Il WWF Italia si dichiara indignato rispetto alla modalità che di nuovo Survival International ha deciso di seguire per “sensibilizzare il pubblico” su un tema di estrema serietà. In risposta alle gravi accuse mosse dalla nuova campagna di…

Il WWF Italia si dichiara indignato rispetto alla modalità che di nuovo Survival International ha deciso di seguire per “sensibilizzare il pubblico” su un tema di estrema serietà. In risposta alle gravi accuse mosse dalla nuova campagna di comunicazione il WWF ribadisce che la propria azione sul territorio con le popolazioni Baka si svolge in modalità diametralmente opposta e lontana da quello che viene raccontato da Survival. Questa associazione continua cioè a puntare il dito contro l’obiettivo sbagliato. Nei casi in cui vi sia il sospetto che i diritti delle comunità locali siano minimamente lesi o minacciati il WWF cerca sempre di trovare i veri  responsabili ma con un processo di consultazione e collaborazione con quelle organizzazioni che dovrebbero condividere i nostri stessi valori. Poi ci diamo da fare, in modo concreto. L’esperienza del WWF di collaborazione con le popolazioni locali, dall’Amazzonia al bacino del Congo, è riconosciuta al livello mondiale e ha prodotto risultati tangibili e verificabili. Invitiamo tutti i cittadini a farsi questa domanda: a cosa serve puntare il dito contro il WWF che conduce da anni una strenua battaglia contro i crimini di natura ed è sempre a fianco delle popolazioni locali in tutto il mondo? Un esempio per tutti è la realtà dell’area protetta Dzanga-Sangha al confine tra Camerun e Repubblica centro africana: in queste foreste all’arrivo dei genocidi dei Seleka l’unica organizzazione rimasta a fianco di questi popoli è stato il WWF.

Non bisogna mai dimenticare che ogni crimine di natura porta come conseguenza principale la sofferenza e strumentalizzazione delle comunità indigene: per questo il WWF agisce da anni al loro fianco in tutto il mondo, mettendo anche a rischio le sue stesse persone sul campo. Senza l’affiatamento e la collaborazione con i Baka nel bacino del Congo, con gli Inuit nel circolo Polare Artico o con i Sionas  in Amazzonia non avremmo potuto realizzare nulla di concreto per la conservazione  della natura.  Se ci viene segnalato il sospetto che possa esserci qualcosa che lede i diritti delle comunità con cui lavoriamo, noi ci attiviamo in tutti i modi per impedire che ciò avvenga: dunque, fare illazioni sul fatto che il WWF si preoccupi solo di natura tralasciando gli interessi delle comunità locali è una vera e propria leggenda metropolitana. Per il WWF il benessere delle comunità e la conservazione della natura sono tutt’uno. Non ci sono differenze o confini.

Alle accuse contenute nella Campagna di Survival il WWF risponde aggiungendo anche la testimonianza diretta del direttore dell’Ufficio Regionale WWF per l’Africa, Frederick Kumah :

“Il WWF prende  molto  seriamente le accuse rivolte da Survival che riguardano presunte violazioni dei diritti umani. Siamo i primi a voler indagare in maniera approfondita e come abbiamo sempre fatto in precedenza prenderemo tutte le misure necessarie per affrontare queste accuse, compresa la segnalazione alle autorità competenti. Per fare questo però chiediamo di avere immediatamente informazioni complete da Survival International per essere in grado di procedere con urgenza “

Negli anni di lavoro in Camerun il WWF ha operato a stretto contatto con i Baka e altre comunità locali per creare aree protette e nel fare questo abbiamo fortemente sostenuto i diritti delle popolazioni indigene.   Il WWF ha lavorato strenuamente per ottenere un migliore riconoscimento e l’affermazione dei diritti dei Baka. Ci rendiamo conto che c’è ancora molto lavoro da fare per migliorare le condizioni per i Baka in Camerun e per questo abbiamo sollevato la questione con il Ministero camerunense delle foreste e della fauna selvatica, sottolineando la necessità sia di migliorare i meccanismi per l’accoglienza e la risoluzione di casi di presunti conflitti o abusi sia di adottare misure appropriate nei casi riconosciuti, compresi quelli che possono coinvolgere le guardie governative”.
 
“Il WWF ha provveduto a fornire formazione sui diritti umani per le eco-guardie del governo ed è attualmente impegnata nel sostenere una revisione ministeriale in atto sulla condotta delle Ecoguard, chiedendo che vengano usate sanzioni tradizionalmente adottate dalla comunità e di esplorare ogni possibile collaborazione e attività nella comunità per un migliore controllo.  Il WWF accoglie con favore questa opportunità offerta da una discussione inclusiva in Camerun che porti il miglioramento delle condizioni per i Baka in modo che le persone e la natura possano convivere e prosperare “.
 

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