Conclusi oggi a Bonn i negoziati sul clima delle Nazioni Unite prima del Summit di Parigi, il testimone passa ora ai leader politici che dovranno risolvere i problemi principali che ostacolano la finalizzazione di un nuovo accordo globale sul clima. Dopo questa settimana di confronto c’è maggiore chiarezza su ciò che è in gioco per un ambizioso ed equo accordo sul clima, ma le questioni fondamentali devono ancora essere risolte.
I leader mondiali parteciperanno a numerosi incontri informali tra oggi e il 30 novembre, il primo giorno delle due settimane di lavoro della COP21, la Conferenza ONU sul clima di Parigi, dove il WWF si aspetta che si arrivi a un accordo globale sul clima equo e ambizioso.
Per Mariagrazia Midulla, responsabile clima e energia WWF Italia, ci sono tre questioni fondamentali su cui i leader politici dovranno lavorare prima della COP 21.
” Sarà importante mantenere uno spirito di compromesso per raggiungere un accordo finale a Parigi. Ma non ci può essere alcun compromesso sul livello di ambizione con cui dobbiamo affrontare la crisi climatica. I leader devono dare priorità a un piano per affrontare il divario tra le riduzione necessarie e gli impegni effettivi, adeguando nel corso del tempo tali impegni all’obiettivo di limitare il cambiamento climatico. In altra parole, dobbiamo agire davvero per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi, per evitare conseguenze disastrose per la vita ei mezzi di sussistenza di milioni di persone e per il Pianeta e gli ecosistemi come li conosciamo “, ha detto Midulla.
Un nuovo accordo deve tener conto della nostra capacità di affrontare gli effetti del cambiamento climatico, ha detto Midulla. “La gente comune che vede la propria vita già compromessa dai cambiamenti climatici in atto, dalla California alle Filippine, guarda ai leader politici perché trovino, in fretta, soluzioni”.
Il finanziamento delle azioni per il clima prima del 2020 e dopo il 2020, quando gli elementi del nuovo accordo entreranno in vigore, rimane una grande problema.
“I leader politici devono fornire un sostegno – anche con fondi e tecnologie adeguate- per catalizzare la transizione verso un mondo più sicuro e verso le energie rinnovabili. Un ulteriore sostegno per i paesi poveri e vulnerabili è un elemento critico per il nuovo accordo”, sottolinea Midulla.
“Il WWF invita i cittadini, i legislatori, gli scienziati, gli esponenti della cultura e delle arti a inviare ai leader un messaggio chiaro e inequivocabile: ora è il momento, voi siete le persone che hanno il potere di cambiare il cambiamento climatico, Parigi è il luogo in cui il mondo deve unirsi.”