Un cucciolo di orangutan è appena nato nella foresta pluviale dell’isola di Sumatra, in Indonesia, un tempo considerata “lo smeraldo dell’Equatore’ per la sua importanza in termini di biodiversità e oggi fortemente minacciata dalla deforestazione.
Il piccolo orango è il primo nato nell’area di Thirty Hills, circa 100.000 ettari che il WWF gestisce dal 2015 con lo scopo di rinaturalizzare i tratti di foresta distrutti dalle coltivazioni, proteggere gli oranghi dal commercio illegale e insegnare agli animali reintrodotti le tecniche di sopravvivenza nella foresta. Il cucciolo è infatti figlio di Violet, una delle decine di oranghi reinseriti dal 2011 nel confinante Parco Nazionale di Bukit Tigapuluh con l’aiuto della Frankfurt Zoological Society (FZS). Ad oggi sono 130 gli Oranghi presenti in quest’area.
L’isola di Sumatra, uno dei luoghi più ricchi di biodiversità del pianeta, ha perso oltre la metà delle sue foreste negli ultimi 30 anni. Thirty Hills è uno dei lembi ancora intatti: il WWF qui sta lavorando anche con le comunità indigene per ripristinare le zone deforestate e proteggere gli animali dal bracconaggio e da altre attività dannose. Il progetto prevede anche interventi per la connessione ecologica tra le varie porzioni di foresta per facilitare la ricerca del cibo e la riproduzione delle altre specie simbolo di Sumatra come le tigri e gli elefanti.
“La nascita della figlia di Violet è un segnale incoraggiante del nostro lavoro nell’area di Thirty Hills – ha dichiarato il WWF – Il nostro impegno è quello di garantire a questa spettacolare foresta e alla sua fauna di sopravvivere più a lungo possibile”.
Orangutan in malese significa ‘uomo delle foreste’ il che sottolinea la sua stretta dipendenza dal buono stato di questi habitat, oggi drammaticamente minacciati. Le due specie di orango, del Borneo e di Sumatra, vivono nelle rispettive isole. L’impegno del WWF è di tutelare il più possibile questi ambienti, promuovere attività sostenibili nella produzione di legname e olio di palma, combattendo con tenacia il commercio illegale che sfrutta crudelmente questi animali per venderne la carne illegalmente. Il successo dei progetti di reintroduzione in foresta è un altro elemento fondamentale per la sopravvivenza di questa specie.