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Tartaruga marina, come comportarsi alla schiusa del nido

Agosto, tempo di schiuse dei nidi di tartaruga marina. Per le prime nidificazioni, come quella di Castellaneta, nel Golfo di Taranto, avvenuta il 14 giugno – il nido è presidiato giorno e notte dallo staff del WWF di…

Agosto, tempo di schiuse dei nidi di tartaruga marina. Per le prime nidificazioni, come quella di Castellaneta, nel Golfo di Taranto, avvenuta il 14 giugno – il nido è presidiato giorno e notte dallo staff del WWF di Policoro – è già cominciato il conto alla rovescia. Le uova, infatti, si schiudono circa 60 giorni dopo la loro deposizione. Ogni schiusa naturalmente richiama l’interesse del pubblico: sono tantissimi i turisti in vacanza  che non vogliono perdersi lo spettacolo dei piccoli tartarughini, fino a 5 centimetri, che escono dalla sabbia per raggiungere – il prima possibile per evitare possibili predatori – il mare.
Ecco perché il WWF ha redatto un vademecum sul comportamento da tenere in caso di schiusa del nido. E’ necessario infatti seguire alcune semplici regole per non rischiare di disturbare i nascituri in un momento così delicato, rischiando di compromettere un evento così importante.
Ad esempio è bene non avvicinarsi e mantenere le distanze di sicurezza indicate dagli operatori WWF, sono bandite luci dirette (compresa quella dei cellulari) e flash, ma anche rumori bruschi e schiamazzi. In genere le schiuse avvengono di notte, ma può capitare che i piccoli tartarughini facciano capolino da sotto la sabbia anche in pieno giorno, come è avvenuto l’anno scorso a Menfi, in Sicilia tra gli ombrelloni di vacanzieri che non credevano ai loro occhi. Il nido infatti non era stato identificato e dunque non era presente nessun recinto né tantomeno alcun avviso. Ma, come si sa, la natura spesso fa miracoli.
L’impegno WWF per le tartarughe marine rientra quest’anno anche nel Progetto Europeo LIFE Euroturtles, di cui il WWF Italia è partner, che si propone di realizzare “azioni collettive per implementare lo status di conservazione della popolazione europea di tartarughe marine”, e viene svolto in Croazia, Cipro, Grecia, Malta, Slovenia e Italia, in particolare in Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.

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