Nasce oggi con la firma della convenzione per la gestione della struttura a Favignana, in Sicilia, il centro di primo soccorso per tartarughe marine, tra il Comune di Favignana, l’ente gestore dell’Area Marina Protetta ‘Isole Egadi’, WWF Italia e Legambiente.
Il Centro, il primo della Sicilia Occidentale per la cura e il recupero di animali in difficoltà, è stato realizzato grazie al finanziamento del Ministero dell’Ambiente, di TartaLife e di Rio Mare, sponsor per l’intera area marina protetta delle Isole Egadi. È stato, inoltre, finanziato da Federparchi-Fondo Italiano per la Biodiversità.
Alla firma della convenzione oggi sono intervenuti Giuseppe Pagoto, sindaco del Comune di Favignana e presidente dell’area marina protetta Isole Egadi, Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia, Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente e Stefano Donati, direttore dell’area marina protetta Isole Egadi.
La presidente del WWF Italia Donatella Bianchi ha dichiarato “Questo ulteriore tassello contribuirà alla conservazione della tartaruga marina nel Mediterraneo. Dopo i tre ritrovamenti recentissimi di siti di deposizione di Caretta caretta in questa zona si dimostra infatti che la costa siciliana è particolarmente importante per questa specie e si dimostrano i risultati della rete di monitoraggio del WWF sulle coste siciliane oltre che i risultati positivi dell’introduzione degli ami circolari nei palangari e della interdizione delle reti spadare. Sono particolarmente contenta inoltre della preziosa collaborazione che si sta portando avanti tra associazioni”.
In occasione dell’inaugurazione è stato liberato un esemplare giovanile di Caretta caretta, salvato dai volontari del WWF che lo avevano recuperato nel dicembre scorso a Triscine, nella zona di Campobello di Mazara. L’animale era rimasto lesionato dalla plastica in punti vitali ed è stato curato presso il centro WWF di Lampedusa. Dopo un lungo periodo di cure e di necessaria convalescenza l’animale ha finalmente ripreso la sua libertà nelle acque dell’Area Marina Protetta dell’Arcipelago delle Isole Egadi.
I pescatori, i turisti e gli abitanti di questi territori sono dunque chiamati a collaborare alla conservazione della tartaruga marina, specie protetta e preziosissima per l’equilibrio della catena alimentare del Mediterraneo, e a segnalare avvistamenti di nidi o animali accidentalmente feriti.
Il centro di primo soccorso per tartarughe marine sull’isola di Favignana, che sarà pienamente operativo appena ultimati i permessi necessari, nasce per creare una base operativa per tutte le attività di tutela di questi splendidi esemplari che popolano i nostri mari e sopperire a una carenza di analoghe strutture nel trapanese. Il Centro è stato realizzato nel palazzo Florio, residenza liberty e neogotica di proprietà del Comune di Favignana, nel cuore del centro abitato del paese e in prossimità del porto.
Questa attività va ad arricchire la Campagna del WWF per conoscere il Mediterraneo http://www.mybluemed.org/ che durerà tutta l’estate e si sta sviluppando anche sui Social media: per tutta l’estate con lo slogan #MyBlueMed verranno postate ogni giorno sui profili social WWF di diversi paesi che si affacciano sul bacino informazioni e immagini su specie, habitat e le tante attività di tutela messe in atto dall’associazione nel Mediterraneo.
Le tre specie di tartaruga marina presenti nel Mediterraneo, tutte protette, sono la Caretta caretta , insieme alla tartaruga verde, (Chelonia mydas) e la Tartaruga liuto (Dermochelis coriacea) nidificano lungo le coste del Mare nostrum: in Grecia, Turchia, Cipro e Libia si concentrano i siti riproduttivi più importanti delle 3 specie (97% dei 7200 nidi annualmente deposti nel Mediterraneo).
Le aree marine protette sono fondamentali per rendere questi tratti di costa adatti e sicuri e garantire interventi agli esemplari feriti. Alcuni tratti di costa italiana sono teatro di nidificazione della Caretta caretta: negli ultimi decenni la specie ha deposto sulle isole e le coste siciliane, in Sardegna, lungo le coste pugliesi e quelle ioniche della Basilicata, in Calabria (la costa reggina è riconosciuta come principale area riproduttiva italiana con 15-20 nidi l’anno) e in Sicilia (Sciacca, Lampedusa, Linosa, Torre Salsa, Siculiana).