Neanche durante le festività si fermano i crimini contro la natura
Tre poiane che erano state ferite da colpi d’arma da fuoco, nelle province di Brescia e Bergamo, sono state liberate dopo la riabilitazione nel Parco del Ticino, nel Comune di Cassolnovo (Pavia).
I rapaci sono stati curati presso il CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) WWF Valpredina, struttura sita nel Comune di Cenate Sopra (Bergamo). Ad una poiana sparata, proveniente dalla Provincia di Brescia, sono state anche impiantate tutte le penne della coda con un’avanzata tecnica veterinaria, al fine di permetterne la liberazione .La liberazione in un’area di Riserva Orientata del Parco del Ticino si è svolta con la collaborazione dell’Ente Parco e i Guardiaparco, le Guardie ecologiche e venatorie della Provincia di Pavia, le Guardie Giurate WWF Lombardia e delle giovani che stanno svolgendo il servizio civile presso il Parco Ticino Piemonte.
Anche durante le festività non si sono fermati i “criminali di natura”: sono arrivati al CRAS WWF di Valpredina tre rapaci feriti da arma da fuoco, oltre ad un camoscio, un capriolo, un pipistrello e diversi piccoli uccelli.
Consegnati dalle Polizie provinciali (operative anche in questi giorni festivi) uno splendido Astore (Accipiter gentilis) da Castione della Presolana, una Poiana da Gorno e un Gheppio dalla provincia di Brescia, si presentavano all’esame radiografico purtroppo con diverse fratture causate dalla presenza di pallini da caccia.
Particolari sono le condizioni dell’astore (tra i rapaci più rari nei nostri boschi) che riporta un grave trauma cranico, causato da un impatto violento (ad esempio contro una vetrata), ma dagli esami eseguiti si riscontra anche la presenza di pallini da caccia in una zampa, che potrebbero anche non essere direttamente la causa del ferimento attuale, ma segnalano e confermano che ha subito un precedente tentativo di abbattimento con una fucilata. “…dovremmo aspettarci verso la fine dell’anno una riduzione di questi fatti di bracconaggio verso i rapaci, ma quest’anno non è stato così”, dichiara il responsabile del Centro WWF di Valpredina, Matteo Mauri.
Nel 2017, che tra poco lascerà il passo al nuovo anno, gli animali ricoverati al C.R.A.S. WWF Valpredina si attestano a 1.680, tra questi 340 rapaci diurni e notturni di quasi tutte le specie presenti sul nostro territorio orobico e – dato di particolare interesse – 112 pipistrelli.
Nel periodo di caccia (che si concluderà a fine gennaio) il 60% dei rapaci ricoverati presenta ferite da arma da fuoco, nel restante periodo la percentuale scende sotto il 30%; ciò non significa che tutti i cacciatori ne siano responsabili, ma rileva – se ce ne fosse bisogno – che è indispensabile che le organizzazioni venatorie si regolino ad isolare quei cacciatori che non rispettano le regole, come da troppo tempo richiesto invano.