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Toscana, Guardie WWF fermano due bracconieri

Un importante intervento antibracconaggio è stato portato a termine da parte di tre guardie del WWF Toscana nei giorni scorsi nella zona di confine tra i comuni di Greve in chianti e Figline-Incisa Valdarno, non lontano dagli abitati…

Un importante intervento antibracconaggio è stato portato a termine da parte di tre guardie del WWF Toscana nei giorni scorsi nella zona di confine tra i comuni di Greve in chianti e Figline-Incisa Valdarno, non lontano dagli abitati di Gaville e Lucolena. Da diversi giorni i cittadini segnalavano la presenza di spari sospetti nell’area di Monte Lisoni, area importante per il flusso di avifauna migratrice. In questo periodo autunnale vi è un importante migrazione da parte di specie di fauna in transito nel territorio nazionale.
 
I tre volontari WWF si sono recati sul posto per verificare la presenza di persone armate.  Dopo i vari colpi di fucile uditi e un richiamo elettromagnetico acceso, hanno individuato due persone in attività di caccia. La successiva verifica dei tre agenti WWF ha portato al rinvenimento di un  richiamo elettromagnetico. Una delle due persone risultava non avere mai conseguito la licenza di porto di fucile.  Il successivo intervento della polizia provinciale  sul posto ha permesso il sequestro dell’arma e del richiamo elettromagnetico .

Ne è seguita denuncia penale alla Procura della Repubblica di Firenze per porto abusivo di arma e attività di caccia con uso di riproduttore del suono vietato, tutte violazioni punite penalmente dal codice penale, dalla Legge 110 sulle armi e dalla Legge Nazionale 157/92, norma che regola la tutela la fauna omeoterma. Seguiranno inoltre anche tutta una serie di contestazioni amministrative sulla base di violazioni previste sia dalla legge 157/92 che dalla legge Regionale Toscana 3/94 che superano la cifra di € 1400,00 circa

Nell’ area di Monte Lisoni sono stati rinvenuti a terra migliaia di bossoli lasciati nei pressi delle postazioni di caccia. Seguiranno altre verifiche nell’intera area per individuare i responsabili. Assistiamo ancora  una volta ad un triste caso di bracconaggio, uno dei tanti crimini che compromette la conservazione di specie animali selvatiche, spesso protette, così  come denunciato dalla Campagna del WWF Italia STOP ai crimini di natura. La caccia illegale pregiudica seriamente la conservazione di specie selvatiche, andando a colpirne alcune già in declino o a rischio, a causa della distruzione degli habitat naturali e dell’inquinamento e colpisce nei momenti e nei luoghi in cui gli animali sono più vulnerabili, come durante le migrazioni. Proseguono in questo periodo autunnale i controlli delle Guardie WWF lungo le rotte di migrazione al fine di dare maggiore tutela alla fauna di passaggio nel nostro paese.

Stop ai crimini di natura
L’invito del WWF è quello di aiutare le centinaia di ranger, guardie e volontari del WWF, attivi in Italia e nel mondo, per dotarle di attrezzature tecnologiche, medicine, fuoristrada, gps, camera-traps, binocoli, radiotrasmittenti e altri equipaggiamenti indispensabili a monitorare il territorio per sorprendere bracconieri e trafficanti.  
Sul sito www.wwf/criminidinatura  chiunque può sostenere la campagna del WWF con una donazione libera e firmare la petizione “Sanzioni più severe contro chi uccide specie selvatiche”.
Per sostenere la Campagna è attivo anche il numero verde 800.99.00.99

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