Negli ultimi mesi è stata svolta una intensa attività di controllo a tutela delle specie migratrici , in particolare nelle aree umide, dal Padule di Bientina, Lago di Massaciuccoli, Padule di Porcari, Lago di Sibolla, Padule di Fucecchio, Laghi di Quarrata e aree umide della Piana Fiorentina.
170 i servizi svolti da 18 Guardie Giurate del WWF Italia, impiegate nelle Province di Pisa, Lucca, Pistoia e Firenze, con la collaborazione di una decina di volontari che hanno contribuito alle verifiche delle zone più a rischio.
Tutti i servizi operativi svolti attraverso programmazione d’ufficio o su specifiche segnalazione di cacciatori e cittadini, hanno visto consumate sul territorio 1055 ore con 7732 km percorsi. 218 le persone controllate durante l’attività venatoria.
Importante il coordinamento e la collaborazione dei Carabinieri Forestali e delle polizie Provinciali interessate, che ha portato a servizi congiunti con mezzi e natanti in dotazione. Tredici le persone deferite all’Autorità Giudiziaria per vari reati riguardanti il bracconaggio verso specie non cacciabili, protette e particolarmente protette. I casi più particolari hanno visto la detenzione di specie appartenenti a pettirosso, pispola e cinciarella, avifauna questa rigorosamente protetta dalla Convenzione di Berna. Molti i casi di uso dirichiami acustici elettronici, dispositivi ritenuti dalla Suprema Corte attività criminosa, ritenendo penalmente rilevante la sola detenzione di detti strumenti in ambito di attività venatoria. Una persona è stata denunciata per uccellagione per essere stata sorpresa con una rete di cattura.
Denunciate tre persone per gli articoli 651 e 452 del codice penale per avere ostacolato il controllo. Una denuncia ha riguardato l’abbandono nel posto di caccia di un richiamo elettronico e di oltre cento cartucce inesplose. Una persona è stata denunciata per detenzione di mezzo di cattura non consentito. Le attività di controllo hanno portato al sequestro di 30 metri di rete da uccellagione, oltre settanta richiami vivi, otto esemplari di fauna morta, cinque richiami elettronici, una trappola non consentita. La Polizia Giudiziaria è intervenuta con due verifiche domiciliari. Sono in corso tre accertamenti, presso le autorità competenti, per la presenza di appostamenti fissi di caccia realizzati in muratura o cemento armato. Uno è risultato realizzato in area contigua. Un secondo non risulta mai essere stato autorizzato. In un terzo risultano presenti corrente elettrica e vari fabbricati anche ad uso cucina.
Anche un airone cenerino ferito è stato recuperato durante un servizio.
Per quanto riguarda la distanze di sicurezza viene rilevato un importante miglioramento rispetto alla stagione precedente, anche se in due casi è stato sanzionato un cacciatore in esercizio a 15 metri da un abitazione ed un altro mentre sparava a 12 metri da un fabbricato. Un cacciatore è stato invece sanzionato per mancato rispetto della distanza di sicurezza da un agriturismo.
In aumento le segnalazioni su bracconaggio, in particolare da parte di cacciatori più attenti alle regole che chiedono di verificare la caccia verso specie protette, uso di richiami elettronici e spari fuori orario.
Per quanto riguarda il Padule di Fucecchio durante un servizio notturno sono stati controllati alcuni cacciatori provenienti da fuori regione, in violazione del regolamento area contigua che vieta l’accesso a chi non ha la residenza venatoria o a chi non ha il secondo ATC.
Varie violazioni amministrative sono state redatte per utilizzo di richiami non consentiti, uccelli da richiamo senza anello, mancata annotazione della giornata venatoria, distanze di sicurezza, accesso vietato in area contigua e mancata annotazione dei capi abbattuti: per un totale di circa 7.390,00 euro.
Le Guardie in servizio sono state coinvolte anche nella verifica e ricerca di bocconi avvelenati, lacci e trappole disposti per il lupo in una zona boschiva della Provincia di Arezzo, con l’utilizzo anche di una Guardia specializzata a quattro zampe: un cane pastore tedesco addestrato per la ricerca di bocconi avvelenati. La zona è stata monitorata e rilevata con sistema gps. Tale attività da seguito al progetto di tutela del lupo predisposto dal WWF Italia.
Tutte le attività svolte sono state effettuate e organizzate attraverso il Coordinamento Nazionale Guardie Giurate WWF Italia. Ai servizi hanno partecipato Guardie provenienti da tutta la Toscana. L’intera attività, compresa la collaborazione dei volontari, è stata svolta per dare seguito al programma previsto da Piano Nazionale Antibracconaggio predisposto dalla conferenza Stato Regioni.