Un importante riconoscimento è giunto nei giorni scorsi alle Riserve naturali e Oasi WWF di Burano, in Maremma, e Saline di Trapani. Entrambe hanno ricevuto il certificato di efficienza da Trip advisor. “Un riconoscimento spontaneo questo dei visitatori dell’Oasi, che hanno lasciato una recensione su TripAdvisor – dice Fabio Cianchi, responsabile delle Oasi grossetane dell’Associazione -, che ci inorgoglisce ancora di più e ci sprona ad andare avanti con lo stesso entusiasmo che fino ad oggi ci ha caratterizzato”.
Una prova di quanto le Oasi WWF rimangano del cuore delle persone che le visitano: all’obiettivo di conservazione, si affianca infatti quello della divulgazione, informazione ed educazione del grande pubblico.
Il portale di viaggi e vacanze più importante al mondo basa infatti le sue recensioni sulle segnalazioni e valutazioni dei navigatori.
Oltre 10mila persone visitano in media ogni anno l’Oasi di Burano, prendendo parte a una delle tante iniziative di divulgazione, osservazione o di volontariato in calendario, o a una visita guidata. Molti di questi sono scolaresche. Assieme alle vicine Orbetello e Bosco Rocconi, nella Maremma interna, rappresenta un vero e proprio “trio” delle meraviglie.
L’Oasi WWF del Lago di Burano era una riserva di caccia. Nel 1967, il “neonato” WWF Italia (costituito nel 1966) trovò i soldi per acquistarne i diritti e chiuderla alla caccia. Divenne, così, la prima delle oltre 100 Oasi che oggi l’associazione gestisce in Italia.
L’area (circa 400 ettari), si trova nel comune di Capalbio ed è all’interno di un sito di importanza comunitaria (SIC) comprende un tratto intatto di costa con duna sabbiosa e macchia e un lago retrodunale salmastro dominato da una torre. Paradiso per fotografi e birdwatcher, soprattutto dall’autunno alla primavera, ha un sentiero attrezzato anche per coloro i quali si muovono in sedia a rotelle.
Girolamo Culmone, direttore della Riserva Naturale Saline di Trapani e Paceco: “Il prestigioso riconoscimento ci riempie di orgoglio e deve essere da stimolo per tutti gli attori di questo territorio, a collaborare per raggiungere obiettivi sempre più importanti. I principali protagonisti sono i salinari di oggi, eredi dei salinari di ieri che con costante impegno e quotidiano sacrificio mantengono l’attività saliniera (artigianale e sostenibile) che ha fatto nei secoli scorsi di Trapani la patria dell’oro bianco”.
L’attestazione viene attribuita annualmente e la Riserva naturale delle Saline di Trapani e Paceco si è piazzata seconda, come sito, dopo la città di Erice. Al terzo posto il Museo del Sale, che è comunque all’interno della riserva.