E’ allarme rosso per la vaquita, la più piccola focena del mondo. L’SOS arriva dal Comitato Internazionale per il Recupero della Vaquita (che fa capo all’IUCN), secondo il quale ne resterebbero appena 30 individui in natura, visto che la già risicatissima poopolazione stimata lo scorso anno è ormai dimezzata. Endemica del Nord del Golfo della California, la vaquita è minacciata dalle catture accidentali nelle reti, che ne provocano l’annegamento, essendo un cetaceo che necessita di tornare in superficie per respirare. In particolare, il Comitato per la salvaguardia di questa specie punta l’indice sulle reti illegali utilizzate per catturare il totoaba, pesce inserito tra le specie in pericolo critico e pescato nonostante i divieti perché la propria vescica natatoria è ricercatissima in Asia (considerata uno dei più potenti afrodisiaci naturali), e viene commerciata illegalmente dal Messico fino in Cina, attraverso gli Stati Uniti.
Il WWF ribadisce la sua convinzione che l’unico modo per salvare la vaquita dall’estinzione è di vietare immediatamente ed a tempo indeterminato tutte le attività di pesca entro il suo habitat e chiede al governo messicano di fermare la pesca illegale al tobaba rafforzando i controlli e sostenendo le comunità locali nello sviluppo di forme di sussistenza economica che non portino all’estinzione di specie minacciate.
Nel tentativo di salvare la vaquita, il governo messicano ha emesso nel 2015 il divieto di utilizzo delle reti da posta per due anni, in un’area di 13.000 km2, che copre una buona parte del Golfo di California settentrionale. Il bando termina il prossimo aprile: il WWF chiede al governo di estenderlo senza scadenze temporali, altrimenti il futuro del totoaba e della vaquita sarà segnato.