Per il secondo anno consecutivo, i dati sul bracconaggio dei rinoceronti in Sud Africa mostrano una diminuzione nel numero di esemplari uccisi, confermando l’importanza delle attività di conservazione, ma serve continuare con maggiore sforzo, poiché, ancora oggi, in media, 3 rinoceronti al giorno vengono uccisi dai cacciatori di frodo.
Lo scorso 27 febbraio, il Dipartimento per la gestione della Conservazione del Sud Africa ha annunciato che nel 2016, 1.054 rinoceronti sono stati uccisi nel Paese, ma si tratta comunque di un numero inferiore rispetto ai 1.215 del 2014 e ai 1.175 del 2015.
Gli sforzi condotti nel Parco Nazionale di Kruger, una delle più grandi riserve africane e casa della più grande popolazione africana dei rinocertonti bianchi, hanno registrato una diminuzione nel numero dei rinoceronti uccisi: il numero è sceso dai 826 del 2015 ai 662 del 2016, con una diminuzione pari al 20%, nonostante un aumento delle incursioni nel parco.
Jo Shaw, Responsabile del programma di conservazione dei rinoceronti in Sud Africa, ha commentato:
“Sono passati dieci anni da quando abbiamo registrato la prima impennata di bracconaggio in Sud Africa e grandi sforzi sono stati realizati da allora per la difesa dei rinoceronti, ma il costo per coloro che lavorano per vincere la sfida contro il bracconaggio continua ad essere insostenibilmente alto.
Chi si occupa di conservazione in questi territori paga, ogni giorno, un prezzo altissimo per la difesa della biodiversità. Mentre gli interventi di natura militare possono fornire vittorie a breve termine, queste attività hanno dei costi finanziari e socio-economici a lungo termine su tutti coloro che vivono in queste aree e sono impegnati nelle attività di conservazione. Dunque, è necesario un approccio più olistico, capace di guidare le attività di contrasto ai crimini di natura.
Comunque, nonostante ci siano molti progressi positivi, la popolazione del rinoceronti rimane ancora pericolosamente vicina all’estinzione.”
Gli ultimi dati mostrano anche l’impatto del bracconaggio nel resto del Sud Africa, poiché le organizzazioni criminali spostano le loro attività in base agli interventi delle forze dell’ordine.
In particolare, la popolazione in KwaZulu-Natal ha subito un incremento del bracconaggio con 161 rinoceronti uccisi durante il 2016, con un incremento del 38% rispetto all’anno precedente.
Margaret Kinnaird, Wildlife Practice Leader, WWF Internazionale, ha commentato:
“Non possiamo vincere la battaglia contro il bracconaggio senza combattere anche la domanda di corno del rinoceronte. La mancanza di azioni globali per controllare il commercio di fauna selvatica, non aiuta coloro che lavorano sul campo nella protezione dei rinoceronti. In aggiunta alle attività che stiamo portando avanti e alle azioni contro il bracconaggio, abbiamo bisogno di leggi più severe e procedimenti giudiziari più duri per tutti coloro che sono implicati nel traffico del corno del rinoceronte, in particolare nei Paesi dove c’è maggiore domanda, come in Vietnam.
La corruzione continua ad ostacolare i nostri sforzi a tutti i livelli. Questo anno vedremo una grandissima collaborazione tra chi fa conservazione e organizzazioni anti-corruzione per approfondire la comprensione dei rischi della corruzione e strategie di mitigazione del conflitto.”