Si apre lunedì 4 settembre in Cile il quarto Congresso Internazionale delle Aree Marine Protette, IMPAC4: Fino all’8 settembre circa 2.000 delegati provenienti da 80 paesi, che rappresentano la comunità mondiale a cui è affidata la gestione del mare protetto, si riuniranno per scambiare esperienze, conoscenze, idee e metodi per una più efficace gestione delle AMP (Aree Marine Protette) e una migliore conservazione della biodiversità marina e dell’eredità naturale e culturale degli oceani.
La relazione tra aree marine protette e cambiamento globale, il legame tra le comunità e la tutela degli oceani, l’analisi della gestione attuale di queste aree sono i temi al centro del Summit, organizzato dal Ministro cileno dell’Ambiente e la Commissione Mondiale per le Aree Protette legata all’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura).
Lo slogan di quest’anno è “Aree Marine Protette: per unire le persone e l’oceano”: quest’anno infatti ci si concentrerà sulla necessità di evidenziare l’intricata natura dei rapporti tra le persone e gli oceani e far emergere i benefici delle aree marine protette e dell’oceano per i milioni di persone che dipendono dai suoi servizi ecosistemici.
“Il successo di un’area marina protetta parte in primis dal coinvolgimento delle comunità locali – ha dichiarato Donatella Bianchi, Presidente di WWF Italia – Sono gli uomini e le donne di mare i migliori custodi del territorio costiero e delle risorse marine. Anche in Italia le Aree più dinamiche sono nate proprio ‘dal basso’ come il Plemmirio a Siracusa o l Riserva di Ustica . Anche per questo, nel mediterraneo il Santuario Pelagos creato per tutelare i mammiferi marini ad oggi non ha raggiunto gli obiettivi previsti. La Carta del partenariato , sottoscritta da molto comuni costieri, va proprio nella direzione del massimo coinvolgimento. Formule come queste consentono di avere Aree Marine Protette di successo”.
L’evento si svolgerà a La Serena_Coquimbo, un vero e proprio ‘balcone’ sull’oceano pacifico vicino ad una delle zone di grande interesse per la fauna marina e costiera, la Pinguino de Humbolt National Reserve. Tra le autorità è prevista la presenza del Principe Alberto di Monaco, l’oceanografa Sylvia Earle e la Presidente del WWF internazionale, Yolanda Kakabadse.
IMPAC4 è una delle ultime tappe lungo la strada delle conferenze sulla conservazione marina prima che si raggiunga la scadenza del 2020 per gli Aichi Target: la conferenza servirà infatti a valutare l’efficacia del lavoro attuale nelle AMP rispetto al raggiungimento dell’obiettivo 11, ovvero, la protezione del 10% delle aree marine e costiere attraverso un’efficace rete di aree protette. Verranno anche valutati i progressi dell’obiettivo 14 dei Sustainable Development Goals, proteggere gli oceani e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile. Il convegno sarà anche una grande opportunità per richiamare l’attenzione sull’importante ruolo degli oceani nel controllo del clima del pianeta, esortando a proteggere questo servizio ecosistemico cruciale.
Il WWF ricorda che solo il 3% degli oceani del mondo è protetto attraverso aree marine protette designate (circa 10.600 con diverse categorie di tutela) e solo l’1% dell’oceano si trova all’interno di riserve marine integrali, dove nessuna attività umana è permessa. Secondo uno studio commissionato dal WWF, una protezione del 10% dell’oceano attraverso le AMP garantirebbe servizi ecosistemici per un valore tra i 622 e i 923 miliardi di US$ nel periodo compreso tra il 2015 e il 2050. Una protezione del 30% garantirebbe benefici tra i 719 e i 1145 miliardi di US$ per lo stesso periodo di tempo. Proteggere la salute dell’oceano è quindi come aprire un conto bancario. Il conto conserva il capitale investito e genera ampi interessi dei quali sia la società sia gli individui possono beneficiare.
IL PROGRAMMA
IMPAC4 vuole ispirare nuove generazioni di leader delle AMP e ottenere un forte coinvolgimento dei giovani. La delegazione internazionale del WWF sarà presente con diversi eventi per promuovere idee innovative e iniziative basate sul coinvolgimento delle comunità che dal mare dipendono, verranno promosse collaborazioni regionali e globali e rafforzata l’interfaccia scienza-politica.
Il convegno prevede una discussione approfondita di questioni emergenti, quali il ruolo e il contributo delle AMP all’ecosistema e alla resilienza degli oceani e delle comunità, al recupero degli oceani e alla ricostruzione delle popolazioni ittiche sfruttate dalla pesca; la conservazione di mari polari e temperati; AMP e cambiamenti climatici; AMP e pianificazione spaziale marina; le sfide delle AMP nel mondo in via di sviluppo, la protezione delle zone degli oceani oltre le giurisdizioni nazionali e molti altri temi ancora.
Le Aree Marine Protette (AMP) che proteggono efficacemente habitat critici, specie e funzioni ecologiche sono uno strumento essenziale per il recupero, la protezione e l’aumento della biodiversità, produttività e resilienza degli oceani, e assicurano il rifornimento di beni e servizi ecosistemici per le generazioni attuali e future.