Il 12 ottobre il governo messicano, con il supporto di esperti e scienziati locali e internazionali, ha avviato una strategia innovativa per salvare la vaquita, il cetaceo maggiormente a rischio di estinzione. Questo progetto, conosciuto come vaquita CPR (Conservazione, Protezione e Recupero) è mirato a rintracciare e ‘traslocare’ temporaneamente in una riserva oceanica all’interno del Golfo Superiore della California, i pochi individui ancora presenti. L’obiettivo finale è quello di restituire la piccola focena al suo habitat naturale, ma non prima che la minaccia principale alla sua sopravvivenza – le reti da posta – sia eliminata. Il WWF supporta il programma di conservazione della vaquita come una strategia audace e necessaria all’interno degli sforzi complessivi per salvare questo cetaceo, la cui popolazione è scesa a meno di 30 individui.
“Nonostante i rischi e le incertezze del progetto, il WWF lo considera un’azione necessaria per salvare la vaquita dall’estinzione,” dice Jorge Rickards, CEO del WWF Messico. “Il WWF supporta il CPR con l’unico intento di ricostituire una popolazione vitale di questi cetacei. L’obiettivo primario sarà quello di assicurarsi che il Golfo Superiore della California sia ospitale e privo di reti da posta, dove sia la fauna che le comunità locali potranno svilupparsi”.
Nonostante il WWF non partecipi direttamente alla cattura di questo cetaceo e agli sforzi pratici di reinserimento, l’associazione continuerà comunque a supportare i lavori in corso con vantaggi sia per il progetto che per la vaquita. L’azione del WWF include:
• Il Sistema di monitoraggio acustico, cruciale per aiutare il ricollocamento delle Vaquita superstiti. Questo tipo di monitoraggio è stato supportato già dal 2012 dal WWF e gestito dall’Istituto nazionale di Ecologia e del Cambiamento Climatico del Messico (INECC) per poter stimare la popolazione di Vaquita, e l’efficacia dell’azione di conservazione.
• Il WWF continuerà a partecipare al recupero delle reti ‘fantasma’ perse o abbandonate, molte delle quali illegali, che si disperdono nelle acque del golfo, continuando così ad uccidere sia le vaquita che molte altre specie marine. In quanto parte integrante di questo impegno, il WWF sta attualmente supportando l’uso del sonar a scansione laterale. Questa tecnologia aiuterà sia a rintracciare le reti ‘fantasma’ in maniera più efficiente -per assicurare alle vaquita un ambiente privo di reti da posta- sia per aiutare i delfini della marina americana a localizzale.
Tanto il monitoraggio acustico quanto il recupero delle reti sono garantiti grazie all’aiuto e all’esperienza dei pescatori locali.