Sono le 9 del 3 aprile 2017. Io sono a Chitwan, il primo Parco Nazionale del Nepal e casa di 605 d 645 rinoceronti presenti nel Paese. Con un team di oltre 100 membri, abbiamo deciso di tracciare con il radio collare un rinoceronte per poi trasposrtarlo a Shuklaphanta, il più giovane Parco Nazionale del Nepal.
In genere, possiamo portare circa 3 rinoceronti alla volta, ma oggi, siamo concentrati solo su uno. Il lavoro è abbastanza complesso, ma siamo sicuri che quando avremo la confidenza e la discrezione necessaria riusciremoa spostare un totale di 5 rinoceronti tra i due Parchi Nazionali.
Se abbiamo successo, sarebbe la prima volta in 17 anni che un rinoceronte compie un viaggio così lungo, fino a Shulalphanta.
Le giornate sono molto calde in Nepal, (ci troviamo ai piedi dell’Himalaia) e questo è uno degli elementi di cui dover tener conto.
Dopo pochi minuti qui, ne avvistiamo subito uno, ma la mia sperenza svanisce presto quando ci accorgiamo che si tratta di una femmina con un piccolo appena nato: non sarebbe utile per nessuno che vengano spostati.
La nostra ricerca continua e dopo pochi minuti, ricevo un messaggio radio.
“Abbiamo scovato un rinoceronte solitario nella prateria, probabilmente un maschio.”
Questa è la nostra occasione, penso, così guidiamo gli elefanti verso il rinoceronte.
Prima di uscire nella foresta stamattina, il team di veterinari aveva già preparato il sedativo per i rinoceronti nelle pistole. Il sedativo è talmente forte che se anche una sola goccia cadesse sulla pelle di un uomo, potrebbe essergli fatale.
Mentre gli elefanti proseguono il loro percorso, due tiratori proseguono la loro strada lungo gli alberi, scegliendo due postazioni sperate con diversi punti di vista dove poter sparare al rinoceronte.
Ogni di loro ha solo un colpo, e sarebbe preferibile che venisse sparato sulla parte posteriore del rinoceronte.
La linea degli elefanti sembra stiano lavorando bene, e lentamente il rinoceronte si avvicina ai tiratori, ma poi se ne allontana immediatamente. I tiratori aspettano pazientemente il momento perfetto e alla file, ignaro di tutto, il rinoceronte è finalmente abbastanza vicino a loro.
Il tiratore punta e spara e il sedativo trova il suo target: è un colpo perfetto!
Dopo pochi minuti, il rinoceronte cade a terra, ma dobbiamo aspettare ancora qualche minuto affinchè il sedativo faccia il suo effetto. È il momento di spostare gli elefanti e iniziare la nostra prossima impresa, dotare di collare il ricoceronte.
Sono le 11:15 e le temperature aumentano velocemente.
Abbiamo circa un’ora per mettere il collare e spostase il rinoceronte nel recinto che useremo per trasportarlo fino a Shuklaphanta. Sarebbe un grande rischio se il rinocertonte si svegliasse prima di aver concluso l’operazione!
Dobbiamo fare in fretta!
Mentre alcuni del team tecnico controllano la temperatura dell’animale, io mi occupo di mettere il collare al rinoceronte, un maschio adulto di 12 anni. Il satellite GPS del collare aiuterà il governo e il WWF a tracciare i suoi movimenti una volta rilasciato al Parco di Shuklaphanta e ci darà informazioni importanti sulla sua salute e i suoi comportamenti.
L’operazione si conclude in 20 minuti, ma il nostro lavoro non è ancora finito!
Una volta messo il collare e ancora sedato, il rinoceronte deve essere spostato su una rampa per portarlo nella recinzione che ci permetterà di trasportarlo.
L‘operazione è molto complessa: non possiamo usare macchine, ma deve essere fatta da noi del team e “uno, due, tre” con una singola spinta il rinoceronte è spostato sulla rampa.
Successivamente, la rampa viene lentamente guidata dentro il recinto dove viene rilasciato il rinoceronte e mentre il resto del team si allontana, il veterinario da al rinoceronte l’antitodo, mentre la porta del recinto si chiude lentamente.
Il rinoceronte comincia a riprendere i sensi e sembra molto disorientato e davvero arrabbiato, tanto da sbattare più volte il corno sul tetto della recinzione molte volte.
Ovviamente, la recinzione è costruita per sopportare questi colpi!
Alle 19:30, il rinoceronte può iniziare il suo viaggio verso la sua nuova casa: ci aspettano più di 600 Km!
È ormai il giorno successivo quando arriviamo al Parco Nazionale di Shuklaphanta, che con praterie e paludi, ha l’habitat perfetto per un rinoceronte!
La recinzione viene messa nella posizione per liberare finalmente il rinoceronete e quando le guardie del parco danno il segnale, la porta viene lentamente aperta.
Generalmente in questi casi, non appena può, il rinoceronte corre fuori dalla recinzione e si dirige nella foresta, ma, in questo caso, il rinoceconte ha deciso di rimanere un po’ più a lugo nella recinzione, circa 10 minuti.
E quando ha finalmente deciso di uscire, non ci è sembrato poi così contento…
Probabilmente era molto stanco e disorientato e infatti, piuttosto che andare nelle foresta ha deciso di restare vicino alla sua recinzione, colpendola con il corno parecchie volte.
Finalmente, ha deciso di andare nella foresta e tutti noi lo abbiamo accompagnato con un grande applauso.
A queste spedizione, che è durata circa 24 ore, se ne sono aggiunte altre che nei giorni succesivi hanno spostato qui altri 4 rinoceronti.
Ma questo è anche il mio momento, il mio senso di appartenenza al WWF.
Ho speso gran parte della mia vita nelle foreste del Nepal e con quest’ultima esperienza, spero davvero che in futuro il numero di rinoceronti nelle foreste del Nepal possa raggiungere di nuovo gli 800 esemplari che prima vivevano nelle foreste del Nepal.
Kanchan Thapa lavora come biologo ed esperto di conservazione per il WWF Nepal. Ha una grande esperienza sullo studio di specie a rischio. Partecipa attivamente ai progetti di tutela della fauna selvatice nei paesaggi prioritari del Nepal.